Come indicano le rilevazioni Crefis, torna a crescere a luglio la redditività dell’allevamento suinicolo italiano a ciclo chiuso (+5,4%).
Il risultato è stato favorito dal rialzo dei prezzi dei suini da macello pesanti che, per la tipologia destinata al circuito tutelato, ha segnato un valore di 1,995 euro/kg (+5% su base mensile e +3,5% su base annua) e dal contemporaneo calo delle quotazioni delle materie prime per l’alimentazione. L’attuale livello di redditività risulta inoltre superiore dell’1,7% rispetto allo stesso mese del 2024.
Andamento positivo anche per la fase di ingrasso, dove la redditività è cresciuta del 3,6% rispetto a giugno. L’aumento dei prezzi di vendita ha permesso di compensare il maggiore esborso per l’acquisto iniziale dei suinetti e per il loro mantenimento; quanto al dato tendenziale, si è attestato a +9,3%.
Negativa la performance delle scrofaie, che hanno evidenziato un nuovo calo della redditività (-5,3% su base mensile); un dato che si accentua nel confronto annuo: -12,7%. A incidere negativamente è stata soprattutto la flessione delle quotazioni dei suini da allevamento di 7 kg, scese del 6% rispetto al mese precedente al valore di 67,750 euro/capo (-11,1% rispetto a luglio 2024). La riduzione dei costi alimentari non è stata sufficiente a compensare questa dinamica.
Avverso anche il risultato della fase di svezzamento, con una contrazione della redditività dell’1,5% su base mensile. La discesa dei prezzi dei suini da allevamento di 40 kg (-2,4%), attestatisi a 3,543 euro/kg, ha prevalso sul beneficio derivante dal minor costo dei suinetti acquistati a inizio ciclo. La variazione su base annua resta tuttavia positiva e pari a +4,7%.
| Tab. 2 - Prezzi suini italiani: luglio 2025 | |||
| Cun suini e suinetti | Medie mensili (€/Kg) | Variazioni % | |
| luglio 2025 | lug. 2025/ giu. 2025 | lug. 2025/ lug 2024 |
|
| Suini da macello - circuito tutelato | |||
| 144-152 kg | 1,905 | 5,3 | 3,7 |
| 152-160 kg | 1,935 | 5,2 | 3,6 |
| 160-176 kg | 1,995 | 5,0 | 3,5 |
| Suini da macello - circuito non tutelato | |||
| 90-115 kg | 1,707 | 7,6 | 9,4 |
| 144-152 kg | 1,767 | 7,3 | 9,0 |
| 152-160 kg | 1,797 | 7,2 | 8,8 |
| 160-176 kg | 1,857 | 6,9 | 8,5 |
| Suinetti | |||
| 7 kg (euro/capo) | 67,750 | -6,0 | -11,1 |
| 30 kg | 4,303 | -2,1 | -0,8 |
| 40 kg | 3,543 | -2,4 | -0,6 |
| Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini da macello e da allevamento | |||
Macellazione
Sempre a luglio, per il comparto della macellazione si registra una flessione della redditività pari al 2,2% rispetto al mese precedente, complice l’aumento dei costi di approvvigionamento delle carcasse.
Il dato tendenziale resta negativo: -1%. Sul fronte dei mercati, le cosce fresche pesanti destinate a prodotto dop hanno raggiunto 5,594 euro/kg (+1,1% la variazione mensile, -3,8% il dato annuo), mentre quelle destinate a produzioni non tipiche sono salite a 4,808 euro/kg (+3,2% rispetto a giugno e +4,8% a livello tendenziale).
Positivi anche i segnali dal comparto dei lombi: il taglio Padova ha toccato i 4,660 euro/kg (+13,7% il dato congiunturale, +11% il dato tendenziale) e il taglio Bologna si è portato a 4,080 euro/kg (+8,1% la variazione mensile, +2% il raffronto annuo).
Stagionatura
Nel segmento della stagionatura dei prosciutti, luglio ha visto un ulteriore, lieve recupero della redditività per le produzioni dop (+0,1%); in decisa ripresa anche la remuneratività dei prosciutti non tutelati (+4,3%).
La differenza di redditività resta a favore dei prosciutti a denominazione di Origine Protetta (+11,2%), pur riducendosi rispetto ai mesi precedenti. Il prezzo medio mensile del Prosciutto di Parma pesante stagionato 12 mesi è sceso dello 0,8% fermandosi a 10,550 euro/kg (+1,4% la variazione tendenziale), mentre i prosciutti pesanti non tipici hanno guadagnato il 3,9% su base mensile, arrivando a quotare, sempre a luglio, 8,730 euro/kg (+1,5% su base annua).
I fattori della produzione
In luglio i prezzi di mais ed orzo nazionali sono cresciuti rispetto al mese precedente, mentre sono diminuite le quotazioni della soia (ad eccezione di quella brasiliana) e del mais statunitense.
Nell’ultimo mese a Milano i prezzi del mais nazionale contratto 103 e di quello con caratteristiche sono cresciuti del +6,7% rispetto a giugno, raggiungendo valori rispettivamente di 259 euro/t e 263,4 euro/t. Aumenti congiunturali sono stati registrati anche per il mais comunitario (+8,5%) che si è fermato a 271,7 euro/t, e per quello francese che è stato quotato a 209,1 euro/t (+6,2%).
In deciso calo, invece, la quotazione del mais Usa scesa a 131,2 euro/t (-7,2%). Il dato statunitense potrebbe significare che le previsioni degli operatori per la campagna in corso siano buone. Positive le variazioni tendenziali per i prodotti scambiati a Milano (pari al +13%/14%), mentre gli attuali valori sul mercato francese e Usa sono risultati inferiori rispettivamente del -6,3% e -11,4% rispetto allo scorso anno.
In luglio il prezzo della soia di provenienza nazionale è sceso a 393,6 euro/t (-2,9% rispetto a giugno), mentre la quotazione del prodotto di provenienza estera si è fermata a 409,8 euro/t (-1,8%). In calo, anche i prezzi della soia CIF Rotterdam (-2,7%) e di quella americana (-4,4%), con valori rispettivamente di 351,2 euro/t e 305,8 euro/t. Pressoché stabile a 336,8 euro/t il prezzo della soia brasiliana (+0,1%). Restano negative le variazioni tendenziali con valori dal -9% al -19%.
Nell’ultimo mese, sul mercato nazionale, i prezzi dell’orzo sono saliti a 215,3 euro/t per il prodotto nazionale (+8,2%), mentre la quotazione del prodotto di provenienza comunitaria, quotato a Milano, è scesa del -3,0% per un valore di 223,3 euro/t. In calo anche i prezzi dell’orzo francese (-0,7%), che si è fermato a 190,1 euro/t, mentre la quotazione del prodotto del Mar Nero è salita del +3% per un valore di 177,9 euro/t.
Le variazioni tendenziali sono risultate tutte positive con valori dal +5% al +11%, ad eccezione dell’orzo francese che ha fatto registrare una variazione negativa del -2,6%.
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