Gennaio: 1,93 euro/kg il prezzo del suino pesante

prezzo suino pesante
Il calo delle quotazioni dei capi da macello pesanti conferma l’andamento sfavorevole della suinicoltura italiana

A gennaio si riconferma l’andamento sfavorevole della suinicoltura italiana. Per ciò che concerne l’allevamento a ciclo chiuso, ovvero la tipologia che ingloba tutte le fasi legate all’attività suinicola e quindi permette di avere il polso del mercato dell’intero comparto, la quotazione dei capi destinati al circuito tutelato è calata del 3,4% rispetto al mese precedente, fermandosi a 1,930 euro/kg. Nonostante questa tendenza la variazione anno su anno resta molto positiva con valori attorno al +23%.
Prendendo in esame l’attività allevatoriale a ciclo aperto si rileva che, sempre a gennaio, i prezzi dei suinetti da 7 Kg, output finale della fase di svezzamento, hanno raggiunto un valore di 67,643 euro/capo (+5,5% rispetto al mese precedente e +26,2% la variazione a livello tendenziale); anche la successiva fase di accrescimento mostra quotazioni in crescita dei capi da 30 Kg (3,661 euro/kg), aumentate del 4,8% rispetto al mese precedente e del 33% rispetto allo scorso anno.

Redditività

Sul fronte della redditività, a gennaio, i dati elaborati da Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili www.crefis.it) mostrano, per il ciclo chiuso, una variazione congiunturale negativa pari a -1,9% e anche il confronto con i valori dello stesso periodo dello scorso anno è sfavorevole (-0,7%).

Per le fasi del ciclo aperto si evidenzia, sempre per il periodo preso in esame, un favorevole andamento per lo svezzamento con l’indice Crefis che, mese su mese, segna +7%. Questo risultato è dovuto all’aumento dei prezzi dei suinetti da 7 Kg concomitante al rallentamento dei prezzi delle materie prime per l’alimentazione suina. La fase di accrescimento presenta invece a gennaio, un andamento della redditività con dinamiche contrarie: l’indice congiunturale è in calo (-2%) a causa dell’aumento del costo dei suinetti da 7Kg e nonostante l’andamento favorevole delle quotazioni dei capi da 30 Kg, mentre rimane positiva la variazione dal punto di vista tendenziale: +7,2%. Nel primo mese dell’anno scende anche la redditività mese su mese della fase di ingrasso (-2,1%), diminuzione dovuta da una parte al calo delle quotazioni dei suini da macello pesanti e dall’altra all’aumento dei prezzi dei capi d’allevamento. In leggera crescita la variazione tendenziale (+0,7%).

Macellazione

A inizio anno il mercato dei prodotti della macellazione presenta andamenti differenti per tipologia di prodotto. I prezzi delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni tipiche hanno raggiunto i 5,880 euro/kg, con un lieve aumento a livello congiunturale (+0,3%) e più sostenuto a livello tendenziale (+17,3%). In discesa invece le quotazioni delle cosce fresche, sempre della tipologia pesante, destinate a produzioni non tipiche che hanno mostrato, a gennaio, un prezzo di 5,020 euro/kg (-0,4% la variazione mese su mese).

Resta positiva la variazione tendenziale, pari a +19,2%. In calo anche i prezzi dei lombi che sono diminuiti del 9% rispetto al mese precedente, attestandosi a 3,550 euro/kg sia per il lombo taglio Padova che per quello taglio Bologna. Le variazioni tendenziali restano positive per entrambi i prodotti e rispettivamente al +6,8% e +8%. Per quanto riguarda la redditività, il calo dei costi dei capi da macello e l’aumento dei prezzi di alcuni tagli di carne ha portato l’indice Crefis a un aumento mese su mese dell’1%; resta ancora negativa, invece, la variazione tendenziale: -3,3%.

Stagionatura

Quotazioni ferme a gennaio per i prodotti stagionati: il valore del Prosciutto di Parma pesante stagionato 12 mesi è risultato stabile a 10,475 euro/kg. Il confronto con i valori dello stesso periodo dell’anno scorso è ancora favorevole e pari al +12,6%. Confermato anche il prezzo del prosciutto stagionato pesante non tipico a 7,450 euro/kg; anche in questo caso la variazione tendenziale è positiva (+18,7%).

A causa del maggior costo sostenuto a inizio del periodo di attività per l’acquisto delle cosce fresche il comparto della stagionatura ha visto, a gennaio, una flessione della redditività.
L’indice Crefis riguardante il Prosciutto di Parma pesante stagionato 12 mesi segna una variazione congiunturale del -2% e tendenziale del -14,2%. Andamento pressoché uguale per il prodotto non tutelato della tipologia pesante che, sempre a gennaio, mostra una variazione negativa mese su mese del 1,7% e un dato tendenziale del -8,6%.
Il dato sul differenziale di redditività tra le due tipologie di prodotto stagionato, per la tipologia pesante, pur con un valore in ridimensionamento, resta ancora a favore del prosciutto tutelato: +31,3%.


I fattori della produzione

A gennaio i prezzi delle principali commodity sono scesi rispetto al mese precedente sia sul mercato nazionale che internazionale ad eccezione della soia nazionale ed estera.
A Milano il prezzo del mais nazionale contratto 103 si è fermato a 325,3 euro/t, in calo del 2% rispetto al mese precedente, mentre quello del prodotto nazionale con caratteristiche a 334,8 euro/t (-3%).
In ribasso anche la quotazione del mais di provenienza comunitaria (-3,5%, per un valore di 335,6 euro/t) e quella del prodotto francese (-4,1%), che è stato scambiato a 291,6 euro/t.
In calo anche il prezzo del mais statunitense, che è sceso del 2,2% rispetto al mese precedente, fermandosi ad un valore di 281,2 euro/t.
Le variazioni tendenziali restano positive per tutti i mercati considerati, con valori dal +14% al +18%. Sempre alla borsa merci di Milano, la soia nazionale è salita a 554,5 euro/t (+1,3% la variazione congiunturale), mentre il prezzo del prodotto di provenienza estera si è fermato a 573,9 euro/t (+1,9%).
In diminuzione, invece, i prezzi della soia statunitense (-6,4%), che ha raggiunto un valore di 533,3 euro/t, e di quella brasiliana (-4,5%), che si è fermata ad un valore di 509,1 euro/t.
Le variazioni tendenziali restano comunque tutte positive, ad eccezione della soia nazionale che ha fatto segnare un -6,8% rispetto allo scorso anno. Nel primo mese dell’anno, sul mercato nazionale, il prezzo dell’orzo nazionale pesante scambiato a Milano è sceso a 315,0 euro/t (-1,7% rispetto a dicembre), mentre il prezzo del prodotto di provenienza comunitaria si è fermato a 323,0 euro/t (-1,8%).
In calo anche il dato dell’orzo francese (-3,3%), che si è fermato a 275,6 euro/t. Restano positive le variazioni tendenziali, rispettivamente pari al +6,3%, +5,3% e +5,2%.

 

Gennaio: 1,93 euro/kg il prezzo del suino pesante - Ultima modifica: 2023-03-17T15:04:17+01:00 da Lucia Berti

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