Settembre: 2,017 euro/kg il prezzo del suino pesante

Il calo prezzi delle materie prime ha influenzato positivamente la redditività del comparto allevatoriale nel ciclo aperto

I dati Crefis, il Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell’Università Cattolica di Cremona, mostrano a settembre un mercato ancora in ascesa per i suini da macello italiani. Restano ferme invece le quotazioni dei capi da 7 Kg. La fase allevatoriale dello svezzamento, infatti, vede confermato il prezzo medio mensile dei suinetti a 52,700 euro/capo anche se la variazione tendenziale si mantiene ancora positiva e pari al 33,7%. Andamento migliore per la fase di accrescimento: i capi da 30 Kg fanno registrare un aumento congiunturale dei prezzi medi mensili dell’1,5%, avendo raggiunto in settembre un valore di 3,203 euro/kg. Anche in questo caso la variazione tendenziale è positiva e pari al 30,2%. Come già accennato, la fase di ingrasso mostra, sempre nel periodo preso in esame, una tendenza positiva: i capi da macello della tipologia pesante destinata al circuito tutelato hanno raggiunto 2,017 euro/kg (livello record), con un aumento congiunturale del 4,2% e tendenziale del 26%.

Il comparto allevatoriale

Passando ad analizzare le variazioni riguardanti la redditività del comparto allevatoriale italiano, sempre attingendo dai dati calcolati da Crefis, vediamo come – nel ciclo aperto – la fase dello svezzamento in settembre abbia risentito positivamente della decelerazione dei prezzi delle materie prime per l’alimentazione; situazione che, nonostante le quotazioni ferme dei suinetti da 7 Kg, ha portato l’indice di redditività a livello congiunturale ad aumentare dello 0,5% (+12,1% la variazione tendenziale). Andamento pressoché uguale per la redditività della fase di accrescimento dei suini che, mese su mese, mostra l’indice Crefis in aumento del 2,1% (+2,5% a livello tendenziale). Positiva anche la situazione per la fase di ingrasso che, sostenuta dall’andamento decrescente dei costi e dall’elevato livello dei prezzi dei capi da macello, evidenzia una redditività a livello congiunturale a +3,2%; rimane positivo anche il dato tendenziale (+6,7%). A completamento del quadro della redditività del comparto analizziamo la situazione del ciclo chiuso che, a settembre, mostra di soffrire maggiormente il peso dei costi: l’indice di remuneratività tendenziale, infatti, è negativo e pari a -6,2% nonostante una ripresa della redditività mese su mese che ha portato il dato congiunturale a +2,9%.

Il comparto macellazione

Per ciò che concerne il mercato del segmento della macellazione, in settembre si registrano aumenti dei prezzi delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a prodotto tutelato che raggiungono 5,742 euro/kg, con una variazione rispetto al mese precedente del +1,9% e con un dato tendenziale ancora migliore e pari a +21,4%. La situazione delle quotazioni degli altri tagli di carne mostra però un andamento differente: il prezzo del Lombo taglio Padova è diminuito rispetto al mese precedente del 5,5%, portando il valore a 4,660 euro/kg; mentre il Lombo taglio Bologna ha visto, sempre in settembre, la quotazione aumentare dell’8,4% e raggiungere i 4,660 euro/kg. Le variazioni tendenziali restano positive per entrambi i prodotti e rispettivamente del 30,5% e del 45,2%. La redditività del comparto a settembre, pertanto risulta in flessione a livello congiunturale dell’1,4% e a livello tendenziale dello 0,6% a causa della diminuzione dei valori di alcuni tagli di carne fresca.

Quotazioni in crescita per il comparto stagionatura

Favorevole, sempre nel periodo preso in esame, l’andamento del mercato per il comparto della stagionatura che vede quotazioni in crescita: il Prosciutto di Parma pesante sale a 10,265 euro (+2,1% a livello congiunturale) mentre il prodotto generico aumenta del 3,1% segnando un prezzo pari a 7,060 euro/kg. Anche le variazioni tendenziali sono positive e pari rispettivamente a +18,3% e +14,3%.

Nonostante il momento positivo delle quotazioni il prodotto Dop della tipologia pesante sconta i costi elevati delle cosce fresche subiti lo scorso anno: l’indice Crefis di redditività risulta dunque negativo sia a livello congiunturale (-1,5%) che tendenziale (-6,4%). Per ciò che riguarda il prodotto non tutelato invece l’indice di redditività a livello congiunturale risulta positivo e pari all’1,6% grazie all’aumento delle quotazioni del prosciutto stagionato che ha mitigato il peso dei costi (negativa la variazione rispetto allo scorso anno: -12,4%). Pur continuando ad assottigliarsi, il differenziale di redditività tra prosciutto tutelato e generico resta ancora favorevole per il prodotto Dop (+31,4%).

Tab. 1 - Indici Crefis di redditività nelle diverse fasi della filiera in Italia: settembre 2022
Indici Crefis Variazioni % settembre 2022/agosto 2022 Variazioni % settembre 2022/settembre 2021
Redditività dell'allevamento fase di svezzamento (Sito 1) 0,5 12,1
Redditività dell'allevamento fase di accrescimento (Sito 2) 2,1 2,5
Redditività dell'allevamento fase di ingrasso (Sito 3) 3,2 6,7
Redditività dell'allevamento a ciclo chiuso 2,9 -6,2
Redditività della macellazione -1,4 -0,6
Redditività della stagionatura: prosciutto di Parma (9,5 kg e oltre) -1,5 -6,4
Redditività della stagionatura: prosciutto non tipico (>9 kg) 1,6 -12,4
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini e tagli di carne suina fresca
Tab. 2 - Prezzi suini italiani: settembre 2022
Cun suini e suinetti Medie mensili (€/Kg)settembre 2022/ Variazioni %
set. 2022/ ago. 2022 set. 2022/ set. 2021
Suini da macello - circuito tutelato
144-152 kg 1,927 4,4 27,1
152-160 kg 1,957 4,3 26,6
160-176 kg 2,017 4,2 25,6
Suini da macello - circuito non tutelato
90-115 kg 1,732 4,3 29,0
144-152 kg 1,792 4,2 27,7
152-160 kg 1,822 4,1 27,2
160-176 kg 1,882 3,9 26,1
Suinetti
7 kg (euro/capo) 52,700 0,0 33,7
30 kg 3,203 1,5 30,2
40 kg 2,768 2,2 33,3
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini da macello e da allevamento
Tab. 4 - Prezzi suini di alcuni Paesi europei: settembre 2022
Prodotti e mercati Medie mensili (€/Kg)settembre 2022 Variazioni %
set. 2022/ ago. 2022 set. 2022/ set. 2021
Prezzi a peso vivo
Germania 2,070 5,7 65,9
Francia 2,038 4,0 56,0
Danimarca 1,667 3,8 42,5
Polonia* 2,124 6,3 71,0
Prezzi a peso morto
Spagna 1,721 1,1 47,2
Paesi Bassi 1,536 3,4 64,8
Belgio 1,464 4,8 84,4
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Porcat. *Prezzo medio calcolato senza l’ultima settimana di quotazione

 

I fattori della produzione

Mercato del mais in calo a settembre: prezzi in discesa sia sul mercato nazionale che su quello estero (ad eccezione del mercato Usa), mentre sono aumentate le quotazioni dell’orzo e della soia brasiliana e statunitense.

A Milano il prezzo del mais nazionale contratto 103 si è fermato a 365,6 euro/t, mentre quello del prodotto nazionale con caratteristiche a 380,1 euro/t, con un calo del 5,4% nel primo caso e del 2,9% nel secondo. In ribasso anche la quotazione del mais di provenienza comunitaria (-3,3%, per un valore di 381,1 euro/t) e quella del prodotto francese (-2,1%), che è stato scambiato a 346,7 euro/t. In aumento, invece, il prezzo del mais statunitense, che è salito dell’8,3% rispetto al mese precedente, raggiungendo un valore di 309,6 euro/t (dato calcolato senza le ultime due settimane di quotazione). Le variazioni tendenziali restano positive per tutti i mercati considerati, con valori dal 34% al 50%.

Sempre alla borsa merci di Milano, la soia nazionale è tornata ad essere quotata, solamente nell’ultima settimana di settembre, con un valore di 617,5 euro/t che risulta più elevato del 16% rispetto a quello dello scorso anno. In calo, invece, il prezzo della soia estera quotata a Milano (-1,1%), che è stata scambiata a 654,5 euro/t. In crescita i prezzi della soia statunitense (+1,0%), che ha raggiunto un valore di 621,6 euro/t, e di quella brasiliana (+1,2%), che si è fermata ad un valore di 586,6 euro/t. Le variazioni tendenziali restano tutte positive, con valori dal 16% al 46%.

A settembre sul mercato nazionale, il prezzo dell’orzo nazionale pesante scambiato a Milano è stato pari a 337,5 euro/t, in aumento dell’1,1% rispetto al mese precedente, mentre il prezzo del prodotto di provenienza comunitaria è salito a 349,9 euro/t (+0,6%). In aumento anche il dato dell’orzo francese (+3,7%), che ha raggiunto i 305,8 euro/t. Positive le variazioni tendenziali rispettivamente pari al 43,6%, al 42,8% e al 30,9%.S.B.

Tab. 3 - Prezzi dei fattori di produzione in Italia e nel mondo: settembre 2022
Prodotti e mercati Medie mensili (€/Kg)settembre 2022/ Variazioni %
set. 2022/ ago. 2022 set. 2022/ set. 2021
Italia
Mais nazionale c.to 103 (Mi) 365,6 -5,4 43,5
Soia estera (Mi) 654,5 -1,1 28,7
Mondo
Mais (Usa) 309,6 8,3 53,2
Soia (Usa) 621,6 1,0 46,1
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cciaa Milano e Fao
Settembre: 2,017 euro/kg il prezzo del suino pesante - Ultima modifica: 2022-10-14T12:51:16+02:00 da K4

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