Ottobre: 1,522 euro/kg il prezzo del suino pesante

Cun
La redditività del comparto segna un calo congiunturale del 5,4%. Le cause? Il costo elevato delle materie prime e il calo di prezzo dei suini

A ottobre il mercato dei suini da macello fa registrare prezzi in ribasso. Entrando nei particolari il prezzo medio mensile degli animali della tipologia pesante destinati al circuito tutelato è arrivato a 1,522 euro/kg, generando un calo del 5,2% rispetto al mese precedente e dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre per i capi di peso 144-152 kg e 152-160 kg le quotazioni sono state pari rispettivamente di 1,432 euro/kg e di 1,462 euro/kg, valori in ribasso rispettivamente del -5,6% e -5,4% rispetto a settembre. Anche per i suini leggeri destinati a prodotto Dop le variazioni tendenziali rilevate sono state del -1,2%.
Andamento simile anche per le quotazioni dei suini destinati al prodotto generico che, sempre a ottobre, hanno mostrato un prezzo medio mensile degli animali di peso 160-176 kg pari a 1,407 euro/kg (-5,8% su base mensile), mentre per i capi di peso 90-115 kg il valore è stato di 1,257 euro/kg (-6,4%). Anche in questo caso, le variazioni tendenziali sono risultate negative per tutte le tipologie di peso considerate, con valori tra il -1% e il -1,2%. Risultano in discesa anche le quotazioni dei suini da allevamento che per quanto riguarda i capi di peso 30 kg hanno mostrato un calo congiunturale del 12,6%, fermandosi a un valore di 2,151 euro/kg; anche il dato tendenziale risulta in diminuzione del 10,8%.
Questa situazione si è chiaramente riverberata sull’andamento della redditività del comparto: l’indice Crefis segnala infatti un calo congiunturale del 5,4% e tendenziale pari al -29,8%. La causa è, come spesso accade, da ascrivere al costo elevato delle materie prime per la nutrizione degli animali al quale si aggiunge, in questo periodo, il calo di prezzo dei capi da macello pesanti.

Segnali positivi per la macellazione

Per quel che concerne il mercato del comparto della macellazione si registrano invece aumenti sia per le cosce fresche della tipologia pesante destinate al prodotto Dop, che hanno raggiunto un valore di 4,750 euro/kg (+0,4% la variazione congiunturale) sia per le cosce fresche, sempre della tipologia pesante, destinate al prodotto generico che hanno raggiunto un valore di 4,090 euro/kg per una variazione mese su mese del +0,3%. Positive entrambe le variazioni tendenziali che, per il prodotto tutelato hanno raggiunto +21,1% mentre per il prodotto generico hanno toccato +26%.
Diversa la dinamica che riguarda i lombi che, sempre a ottobre, mostrano prezzi in calo. In particolare, il valore medio mensile del lombo taglio Padova è sceso a 3,200 euro/kg per una variazione congiunturale del -10,4%, mentre la quotazione del lombo taglio Bologna ha raggiunto i 3,100 euro/kg, calando del 3,4% rispetto al mese precedente. Stessa situazione per quanto riguarda le variazioni tendenziali che sono risultate negative per entrambi i prodotti e rispettivamente hanno segnato -11,4% e -9,4%.
Anche per le quotazioni di coppa fresca e pancetta fresca si sono rilevati cali consistenti: il prezzo della coppa fresca refilata da 2,5 kg è sceso del -11,9%, fermandosi a 4,473 euro/kg, mentre è scesa del -10,9% la quotazione della pancetta fresca squadrata da 4/5 kg, scambiata a 3,238 euro/kg. Rispetto allo scorso anno, l’attuale quotazione della coppa è risultata inferiore del -6,9%, mentre quello della pancetta inferiore del -26,3%. Restano stabili invece le quotazioni del lardo fresco, ferme a 2,800 euro/kg per il prodotto di spessore 3 cm ed a 3,600 euro/kg per quello di spessore 4 cm ma risultano negative entrambe le variazioni tendenziali.
Dato l’andamento positivo delle quotazioni delle cosce fresche e dei ribassi dei capi da macello, l’indice Crefis di redditività del comparto della macellazione vede aumentare, sempre in ottobre, sia il dato congiunturale che tendenziale rispettivamente del 1,9% e del 5,4%.

Stagionatura, redditività in calo

Passando lo sguardo al segmento della stagionatura, e sempre a ottobre, sul fronte del mercato, i prezzi dei prosciutti stagionati, sia destinati al circuito Dop che a quello non tutelato, sono aumentati sia a livello congiunturale che rispetto alle quotazioni dell’anno scorso. Il Prosciutto di Parma della tipologia pesante ha fatto registrare una quotazione media mensile di 8,925 euro/kg, con un aumento del +2,8% rispetto al mese precedente e una variazione tendenziale del +13,7%. Per quanto riguarda il prosciutto non tutelato la quotazione è stata di 6,200 euro/kg: +0,4% sia rispetto al mese precedente che allo stesso periodo del 2020.
Nonostante la positività del momento, l’elevato livello dei prezzi delle cosce fresche registrato a inizio stagionatura ha provocato comunque una generale diminuzione della redditività a livello congiunturale che ha coinvolto sia il prodotto tutelato che quello generico. Le variazioni mese su mese della redditività mostrate dall’indice Crefis segnano infatti, riguardo al prosciutto pesante, -1,9% per il prodotto Dop e -1,6% per il prodotto generico. Restano positive le variazioni tendenziali che rispettivamente sono pari a +25,8% e +4,4%.
Il confronto di redditività tra le produzioni Dop e quelle non tipiche vede ancora prevalere il prodotto tutelato del +22,7%.

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Ottobre: 1,522 euro/kg il prezzo del suino pesante - Ultima modifica: 2021-11-19T16:56:18+01:00 da Mary Mattiaccio

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