A maggio 2019 i capi da macello hanno fatto registrare valori medi mensili in aumento. In particolare, il prezzo dei suini pesanti destinati al circuito tutelato è stato pari a 1,390 euro/kg, il che si è tradotto in un +6,4% rispetto ad aprile e in un +1,1% rispetto a maggio 2018. Per quanto riguarda i suini leggeri (ovvero per gli animali di peso 144-152 kg e 152-160 kg) e sempre riferendoci al circuito tutelato i prezzi sono stati pari rispettivamente a 1,300 euro/kg che ha significato un +6,9% a livello congiunturale e a 1,330 euro/kg cioè +6,7% sempre rispetto ad aprile. Anche per queste tipologie di peso le variazioni tendenziali sono risultate positive.
Allargando lo sguardo al circuito non tutelato a maggio si è registrato, per i capi pesanti da macello, un prezzo medio mensile di 1,324 euro/kg, per un +7,2% rispetto ad aprile e +10,1% nei confronti dell’anno scorso.
Sempre nel mese scorso la situazione dei capi leggeri da macello, ovvero gli animali di peso 90-115 kg ha fatto registrare un valore di 1,174 euro/kg per un +8,2% a livello congiunturale. Anche in questo caso, le variazioni tendenziali sono state per tutti positive.
Valori in rialzo anche per i suini da allevamento di 30 kg, che hanno toccato quotazioni medie mensili di 3,055 euro/kg. Un prezzo maggiore del 7,9% rispetto al mese precedente ma ancora relativamente basso, visto che la variazione tendenziale è pari a -14,1%.
Dal punto di vista reddituale, la situazione per la suinicoltura italiana a maggio risulta positiva. L’indice Crefis di redditività è stato in crescita sia a livello congiunturale, cioè nei confronti di aprile (+7,1%) sia a livello tendenziale, ovvero nei confronti di maggio dell’anno scorso (+7,5%). A determinare questa situazione sono stati due fattori: da un lato l’abbassamento dei costi di produzione nel periodo considerato; dall’altro l’incremento dei ricavi nella vendita dei suini.
Macellazione, qualche segnale positivo
Il mercato della macellazione a maggio almeno a livello congiunturale ha fatto registrare dati positivi. Sono infatti aumentati i prezzi delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni tipiche, che hanno raggiunto i 3,636 euro/kg, in aumento dell’1,6% su aprile; ma in calo del -20,6% rispetto al 2018.
Andamento similare si è riscontrato anche per le quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche, che hanno raggiunto valori di 3,264 euro/kg; +2,9% su base mensile e -9,9% su base annuale.
Negativo invece, sempre a maggio, l’andamento congiunturale del prezzo dei lombi freschi che ha registrato un calo significativo: -10% su aprile per il taglio Padova che è sceso a 3,630 euro/kg. Nonostante questo calo, la variazione tendenziale è risultata ampiamente positiva: +14,5%.
Situazione favorevole per il prezzo della coppa fresca refilata da 2,5 kg (+6,8% rispetto ad aprile), il cui valore si è fermato a 4,544 euro/kg. Rispetto allo scorso anno l’attuale prezzo della coppa risulta superiore del +3,8%, mentre quello della pancetta del +2,4%. Variazioni congiunturali e tendenziali invariate invece per il prezzo del lardo fresco di spessore 3 cm (2,550 euro/kg) e 4 cm (3,350 euro/kg).
Infine, relativamente allo strutto per uso alimentare raffinato deodorato in cisterna, in maggio il prezzo è cresciuto dell’1,3% rispetto al mese precedente, per un dato di 1.020,0 euro/t. Positiva anche la variazione tendenziale (+12,3%).
A maggio si registra un calo della redditività della macellazione dei suini sia su base congiunturale -9,5%, che rispetto allo stesso mese dell’anno scorso -6,6%.
La causa è da attribuire ai costi in aumento per l’approvvigionamento dei suini da macello e all’andamento depresso del mercato dei lombi.
Redditività della stagionatura in aumento
Il mese scorso, le dinamiche di prezzo per quanto riguarda i prosciutti hanno evidenziato una dinamica parallela sia per i prosciutti tutelati che per quelli generici. Infatti le quotazioni rispetto ad aprile delle due tipologie sono rimaste pressoché stabili confermando valori pari a 7,950 euro/kg per il Parma Dop e di 6,000 euro/kg per il prosciutto generico. Però in entrambi i casi si tratta di valori bassi, tanto che le variazioni tendenziali sono negative: -18,3% per il Parma e -12,8% per il generico.
Peraltro, la redditività della stagionatura dei prosciutti risulta a maggio in aumento.
L’Indice Crefis conferma l’andamento dei mercati con i dati congiunturali in crescita sia per il Parma Dop pesante (+5%) che per i prosciutti pesanti generici (+2,6%); ma risultano negativi le variazioni tendenziali di entrambe le tipologie di prodotto: -7,2% per il Parma Dop e -5,3% per il prosciutto generico. Dati che comunque, per il mese di maggio, rivelano una maggiore redditività del prodotto pesante tutelato rispetto allo stesso generico; infatti il relativo gap è pari a +9,6%. Sottolineiamo però che nel caso dei prosciutti leggeri il gap è fortemente negativo (-18,7%).
Tab. 2 - Prezzi suini italiani: maggio 2019 | |||
Cun suini e suinetti |
Medie mensili |
Variazioni % | |
mag. 2019/ |
mag. 2019/ |
||
Suini da macello - circuito tutelato | |||
144-152 kg |
1,300 |
+6,9 |
+1,2 |
152-160 kg |
1,330 |
+6,7 |
+1,2 |
160-176 kg |
1,390 |
+6,4 |
+1,1 |
Suini da macello - circuito non tutelato | |||
90-115 kg |
1,174 |
+8,2 |
+11,6 |
144-152 kg |
1,234 |
+7,8 |
+11,0 |
152-160 kg |
1,264 |
+7,6 |
+10,7 |
160-176 kg |
1,324 |
+7,2 |
+10,1 |
Suinetti | |||
7 kg (euro/capo) |
50,280 |
+0,6 |
-14,1 |
30 kg |
3,055 |
+7,9 |
-14,1 |
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini da macello e da allevamento |
Leggi l’articolo completo di tutte le tabelle sulla Rivista di Suinicoltura n. 6/2019
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