Maggio: 2,133 euro/kg il prezzo del suino pesante

prezzo suino pesante
Nonostante il vantaggioso andamento dei costi per gli alimenti, redditività in calo per il ciclo chiuso: bene solo lo svezzamento.

Il mese di maggio mostra un andamento negativo, a livello congiunturale, in termini di redditività degli allevatori italiani: l’indice Crefis del ciclo chiuso risulta in calo dell’1,4%. Ma questo cedimento puntuale, sostanzialmente dovuto alla diminuzione dei prezzi dei suini da macello pesanti, va contestualizzato con il dato tendenziale che è ampiamente positivo: +30,6%. Il mercato di maggio vede, come accennato, un calo delle quotazioni dei suini da macello pesanti destinati a prodotto Dop pari al 4,2% rispetto ad aprile, per un valore di 2,133 euro/kg; mentre la variazione anno su anno resta ampiamente favorevole: +33%.

Sempre in maggio, rivolgendoci all’attività allevatoriale a ciclo aperto si riscontra una dinamica positiva della redditività dello svezzamento che, grazie ai prezzi dei suinetti di 7 kg che, pur stabili, restano su livelli elevati (70,430 euro/capo) e ai costi contenuti degli alimenti ha fatto registrare un indice Crefis in crescita del 2,3% rispetto al mese precedente e del 23,8% nei confronti del 2022.

La fase di accrescimento mostra invece un debole calo della redditività (-0,3% rispetto al mese precedente) dovuta alla stabilità delle quotazioni dei suini da 30 kg che a maggio hanno quotato 4,570 euro/kg (-0,02% il raffronto mese su mese ma +37% la variazione tendenziale) e al costo consistente dei suinetti da 7 Kg a inizio ciclo produttivo. Il confronto tendenziale rimane comunque favorevole: +36,5%.

Infine, la fase di ingrasso, sempre nel periodo preso in esame, vede calare la redditività del 3,3% su base mensile a causa della flessione dei prezzi dei suini pesanti da macello (output di questa fase) e la concomitante crescita dei costi di approvvigionamento dei capi da allevamento; anche in questo caso è positivo il confronto con la situazione dello stesso periodo dello scorso anno: +30,6%.

Macellazione

Favorevole la situazione del comparto della macellazione che, sempre a maggio, segna un andamento positivo a livello congiunturale nonostante una flessione dei prezzi dei principali tagli.

  • Le cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni tipiche sono scese a 6,070 euro/kg per una variazione mensile del -0,7%; rimane positivo il dato tendenziale: +15%.
  • Le cosce destinate al prodotto generico, sempre della tipologia pesante, in maggio sono calate dell’1,2% rispetto al mese precedente segnando un valore di 5,090 euro/kg. Come per le Dop, anche le quotazioni delle cosce generiche mantengono positiva la variazione rispetto al 2022: +10,7%.
  • Per quanto riguarda i lombi i prezzi sono tornati a calare su base mensile:
    • il taglio Padova ha raggiunto a maggio un valore di 4,225 euro/kg (-12,9% la variazione su base congiunturale),
    • mentre il prezzo del taglio Bologna ha perso l’8,1% rispetto al mese scorso attestandosi a 3,950 euro/kg.
    • Positive le variazioni tendenziali per entrambi i prodotti, pari rispettivamente a +15,8% e +18,8%. Anche se, come detto, le quotazioni di alcuni tagli di carne hanno subito flessioni, la redditività del comparto ha beneficiato del calo dei prezzi dei capi da macello pesanti portando l’indice Crefis a +0,5%; rimane negativo però il confronto con il dato dello scorso anno: -11,8%.

Stagionatura

A maggio, per ciò che concerne il comparto della stagionatura, si registra una stabilità dei prezzi dei prodotti stagionati che, nel dettaglio, mostrano il Prosciutto di Parma della tipologia pesante stagionato 12 mesi raggiungere un valore di 10,700 euro/kg. Anche il prodotto della stessa tipologia ma non tutelato si è fermato a 8,250 euro/kg. Sono ancora positive le variazioni tendenziali per entrambi i prodotti e rispettivamente pari a +6,7% e +20,9%.

La redditività del comparto segna, sempre a maggio, un dato negativo: -0,1% su base mensile l’indice Crefis che riguarda il prodotto Dop pesante e -0,7%, sempre mese su mese, per il prodotto non tutelato pesante. Questo andamento è dovuto agli aumenti dei prezzi delle cosce fresche utilizzate a inizio stagionatura, a fronte della stabilità delle quotazioni degli stagionati. Anche a livello tendenziale la variazione non è positiva: i dati registrati a maggio sono pari rispettivamente a -18,3% per il Dop stagionato 12 mesi e -1,1% per il generico. Per concludere sottolineiamo che il dato riguardante il differenziale di redditività tra prodotto Dop e generico (+22,8%) resta ancora a favore del prosciutto tutelato.

Fattori della produzione

Continuano a calare, a maggio, i prezzi di mais orzo e soia, sia sul mercato nazionale che su quelli internazionali, fatta eccezione per l’orzo comunitario scambiato a Milano che ha fatto segnare un incremento a livello congiunturale. Le attuali quotazioni si confermano al di sotto dei livelli raggiunti nello stesso periodo dello scorso anno.

Mais

Sempre nel periodo preso in esame a Milano il prezzo del

  • mais nazionale contratto 103 si è fermato a 265,0 euro/t, in calo del 5,4% rispetto al mese precedente,
  • mentre quello del prodotto nazionale con caratteristiche a 275,8 euro/t (-5,2%).
  • In ribasso anche la quotazione del mais di provenienza comunitaria (-4,5%, per un valore di 274,6 euro/t),
  • così come la quotazione del prodotto francese, scesa del 9,3% per un valore di 243,0 euro/t.
  • Medesimo andamento sul mercato USA dove il prezzo del mais è sceso a 225,9 euro/t (-4,9% rispetto ad aprile).
  • Negative tutte le variazioni tendenziali, con valori compresi tra il -22% e -35%.

Soia

Stesso andamento si è verificato anche per la soia:

  • infatti, alla borsa merci di Milano il prezzo del prodotto nazionale è sceso a 468,8 euro/t (-8,5% rispetto ad aprile),
  • mentre la quotazione del prodotto estero si è fermata a 482,3 euro/t (-8,7%).
  • In ribasso anche le quotazioni statunitensi, sia per il prodotto dell’Iowa, sceso del 5,4% (458,2 euro/t), che per quello CIF Rotterdam scambiato a 547,5 euro/t (-2,4%).
  • In diminuzione del 4,4%, rispetto al mese precedente, il dato della soia brasiliana, per un valore medio mensile di 404,4 euro/t.
  • Negative, anche in questo caso, tutte le variazioni tendenziali.

Orzo

Sul mercato nazionale, il prezzo dell’orzo di provenienza comunitaria scambiato a Milano è salito a 272,3 euro/t (+5,5% la variazione congiunturale), mentre il prodotto di provenienza nazionale non è stato quotato.

In calo il prezzo dell’orzo francese (-8,9%), che si è fermato a 222,2 euro/t, così come quello del Mar Nero, sceso a 201,2 euro/t (-9,4%). Le variazioni tendenziali sono risultate negative per l’orzo comunitario scambiato a Milano (-30,1%), per quello del Mar Nero (-44,7%) e per quello francese (-43,3%).


L’articolo completo di tabelle con i dati Crefis
è pubblicato sulla Rivista di Suinicoltura 7/2023

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Maggio: 2,133 euro/kg il prezzo del suino pesante - Ultima modifica: 2023-07-20T16:30:07+02:00 da Annalisa Scollo

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