L’impiego non appropriato del farmaco in allevamento rappresenta un importante fattore di rischio per la salute sia del bestiame che dell’uomo. La pressione selettiva a carico dei batteri ambientali causata da un eccessivo e irrazionale ricorso agli antibiotici è una delle maggiori cause di aumento dei fenomeni di antibioticoresistenza tra i batteri patogeni per i suini e per l’uomo e quindi di riduzione del potenziale terapeutico degli antibiotici stessi.
Da tempo l’Europa è impegnata nella disposizione di un percorso normativo volto a ridurre l’impiego di antibiotici in zootecnia. In Italia, i veterinari del servizio pubblico svolgono controlli costanti sull’impiego di farmaci negli allevamenti.
Allevatori e veterinari hanno così una maggiore consapevolezza rispetto ai rischi di un impiego massivo di antibiotici e al fatto che per impiegarli sia oggi indispensabile eseguire una diagnosi clinica e di laboratorio.
I passi compiuti sino ad oggi sono certamente molti ma il traguardo è ancora lontano e, per arrivarci, tutti gli attori della filiera sono chiamati a lavorare in sinergia e ad attuare all’interno degli allevamenti tutte le possibili strategie utili al raggiungimento del suddetto obiettivo.
Partecipa al webinar dell'8 giugno dedicato alle
"Strategie nutrizionali per ridurre l'uso degli antibiotici in suinicoltura" - clicca qui
Ma quali sono le strategie attuabili?
Oggi si è compreso che il metodo migliore per ridurre l’impiego di antibiotici è quello di garantire un buono stato di salute degli animali, riducendo lo stress fisico e alimentare degli animali e mantenendo un elevato standard sanitario dell’allevamento.
In questo senso, l’allevatore può intervenire su dotazioni strutturali, management, genetica, e alimentazione.
In generale, sembra che un approccio completo e integrato “alimentazione – gestione – sanità” sia la strategia più efficace per ridurre la presenza di patogeni lungo tutta la filiera produttiva.
Focus sulla nutrizione
In particolare, la corretta nutrizione è alla base di un adeguato livello di produttività e di salute degli animali: alcuni nutrienti giocano un ruolo chiave nella riduzione del bisogno e dell’uso degli antibiotici.
Su questo topic si concentrerà il webinar “Strategie nutrizionali per ridurre l’impiego di antibiotici in suinicoltura” organizzato dalla Rivista di Suinicoltura e programmato per l’8 giugno prossimo alle ore 10 (scarica la locandina dell’evento per conoscere il programma e iscriverti all’evento!)
Secondo gli esperti Aldo Prandini (università Cattolica del Sacro cure, Piacenza), Paolo Trevisi (Università di Bologna), Raffaella Rossi (Università di Milano) e Andrea Bossi (Phileo Lesaffre) - i relatori dell’evento web - è fondamentale considerare la possibilità di impiegare sostanze naturali e/o batteri probiotici in grado di favorire l’insediarsi di una flora intestinale “buona” che forma una barriera contro l’ingresso di batteri patogeni aumentando così la resistenza degli animali alle malattie.
Secondo i più recenti studi, è stato dimostrato che l’integrazione della dieta con determinati additivi e ingredienti influisce sugli accrescimenti e sulla risposta immunitaria dei suini.
Antibiotico, solo quando necessario
È però necessario sottolineare che non è possibile sostituire un antimicrobico con un integratore: per quanto efficace quest’ultimo possa essere, infatti, ad oggi non esistono strategie alimentari in grado di prendere il posto di un antibiotico in termini di controllo delle patologie.
Nella buona pratica zootecnica, infatti, l’antibiotico deve essere considerato come uno strumento di precisione a disposizione dell’allevatore, di cui si deve preservare l’efficacia nel caso in cui se ne renda assolutamente necessario l’impiego.
Sono previsti i crediti formativi per gli iscritti
all’ordine degli Agronomi e dei Veterinari
Partecipazione libera previa iscrizione