Il concetto di biosicurezza, sta assumendo giorno dopo giorno importanza sempre maggiore negli ambienti zootecnici, dove il benessere animale rappresenta una priorità assoluta. Con il termine biosicurezza si indica l’insieme delle attività e delle procedure di carattere gestionale e comportamentale volte a prevenire la diffusione di malattie infettive tra gli animali in allevamento con l’obiettivo di proteggere la salute degli animali stessi.
Uno dei principi base sui cui si fonda il concetto di biosicurezza è una corretta gestione e monitoraggio dell’igiene, lungo tutta la filiera agrozooalimentare, a partire dall’allevamento.
La fumigazione: disinfezione delle aree meno accessibili e trattamento dell’aria
Ad integrazione delle procedure di pulizia e disinfezione delle superfici, è consigliabile effettuare un periodico trattamento fumigante che permette di disinfettare le aree meno accessibili o di difficile intervento con le tradizionali operazioni di sanificazione. Questa procedura integrativa, inoltre, risulta uno strumento utile per trattare l’aria che rappresenta il primo e maggior vettore di contaminazione ambientale.
Attualmente sono comunemente in uso due diverse modalità di trattamento fumigante:
- la fumigazione tradizionale tramite nebulizzazione di una soluzione disinfettante liquida
- e la fumigazione a secco.
La prima sfrutta la formazione di un aerosol composto da particelle molto piccole che, propagate nell’ambiente tramite opportuna apparecchiatura, riescono a raggiungere anche i punti più difficili.
La fumigazione a secco è una variante della fumigazione tradizionale che prevede l’utilizzo di polveri prive di umidità e con basso contenuto di residui. Il fumo funge da vettore del materiale attivo e ne consente l’applicazione in aree difficilmente raggiungibili dalle procedure standard di sanificazione quali aree inaccessibili, punti nascosti, angoli e fessure.
La fumigazione con acido glicolico: sostenibile ed efficace
Tra le più recenti tecniche di fumigazione a secco troviamo l’uso dell’acido glicolico come principio attivo: è una tecnica innovativa ed ecologicamente sostenibile che può essere impiegata per il controllo degli agenti patogeni negli ambienti zootecnici durante il regime di vuoto sanitario.
L’acido glicolico è un acido organico naturale presente in alcune colture di zucchero utilizzato in diversi settori come additivo alimentare e conservante. La sua piccola catena molecolare, che si traduce in una grande capacità di penetrazione, rende questo acido una soluzione versatile ed efficace per una vasta gamma di applicazioni di pulizia e industriali e, allo stesso tempo, la scelta ideale come agente disinfettante per l’aria grazie alle sue caratteristiche: alta biodegradabilità, bassa corrosività, bassa tossicità, odore trascurabile. La fumigazione con questo principio attivo agisce come disinfettante attraverso una combinazione di effetti chimici e fisici. L’acido glicolico fumigato, infatti, porta ad una riduzione di pH nell’area di applicazione, creando un ambiente acido ed ostile per molti agenti patogeni. Inoltre, grazie al suo effetto disidratante, è in grado di inibire la crescita di microrganismi e la loro diffusione nell’ambiente trattato portando ad un drastico abbassamento della carica microbica. La fumigazione di acido glicolico consente all’attivo di venire a contatto con tutte le superfici dell’ambiente zootecnico in modo uniforme per mezzo di una dispersione omogenea, compresi pavimenti, pareti, attrezzature e impianti di ventilazione. Ciò garantirà che tutte le superfici ed i materiali presenti nell’ambiente vengano adeguatamente disinfettati.
Questo principio attivo possiede una comprovata attività battericida, fungicida oltre che virucida quando utilizzato con il metodo della fumigazione.
L’efficacia nei confronti di batteri quali Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Enterococcus hirae, Proteus hauseri, Escherichia coli, Campylobacter jejuni e Salmonella enteriditis è dimostrata da riduzioni superiori a 5 logaritmi dopo l’opportuno tempo di sedimentazione. Il principio attivo si dimostra efficace nei confronti di Candida albicans e Aspergillus niger mostrando riduzioni superiori ai 4 logaritmi. L’attività virucida nei confronti di Bovine enterovirus type 1 (virus target previsto dalla norma biocidi per valutarne l’efficacia) mostra riduzioni superiori ai 4 logaritmi. L’acido glicolico è inoltre attivo anche nei confronti di Porcine parvovirus, che rappresenta la causa infettiva principale di mortalità embrionale e fetale nel suino, e nei confronti del virus dell’influenza A H5N1.
Rispetto alle tradizionali tecniche di fumigazione, come l’uso di aerosol o di altri prodotti chimici, la fumigazione con acido glicolico presenta numerosi vantaggi. Come già detto, è un disinfettante naturale e non tossico per gli animali che non li espone, quindi, a sostanze chimiche dannose. È ecologicamente sostenibile e biodegradabile ed ha una bassa volatilità.
Nonostante i numerosi vantaggi della fumigazione con acido glicolico, è importante prendere alcune precauzioni per garantire la sicurezza degli animali e degli operatori durante l’applicazione. È infatti necessario utilizzare il giusto dosaggio come raccomandato dai fornitori, in modo da evitare effetti di sovradosaggio che potrebbero risultare dannosi nei confronti degli animali o sulle superfici trattate.
Come in ogni processo di disinfezione, i risultati microbiologici saranno influenzati dal livello di pulizia da cui si parte, oltre che dalla corretta cubatura e impermeabilità del locale e dal periodo di sicurezza o di azione del prodotto.
È importante sottolineare ulteriormente che la fumigazione con acido glicolico può essere utilizzata non solo durante il vuoto sanitario, ma anche come misura di prevenzione continua contro la diffusione di malattie negli ambienti zootecnici.
Ad esempio, può essere utilizzata periodicamente per mantenere gli ambienti igienizzati e liberi da patogeni. Dunque, la fumigazione con acido glicolico si delinea come un importante strumento sicuro ed ecologicamente sostenibile ad uso dell’allevatore per mantenere salubri gli ambienti zootecnici; la sua applicazione consente di migliorare la salute degli animali e di ridurre la diffusione di malattie. Tuttavia, questa tecnica non deve essere utilizzata come unica misura di prevenzione e controllo: è necessario adottare un approccio integrato che includa anche la gestione adeguata degli animali, la pulizia regolare dell’ambiente e la somministrazione di vaccinazioni appropriate, nell’ottica dell’implementazione della biosicurezza in allevamento.
L’articolo è pubblicato sulla Rivista di Suinicoltura 5/2023
Dall’edicola al perché abbonarsi
buongiorno
posso chiedere il nome commerciale dei fumiganti?
fatico a trovarli
grazie
parmigiani
Gentile Giovanna, la nostra esperta le suggerisce Airfum della Christensen.