Cinta senese, al varo la nuova campagna promozionale

Cinta Senese
Questa razza italiana ha indubbiamente già vinto la sfida dell’eccellenza e della riconoscibilità nell’ambito dei prodotti alimentari di nicchia. Il Consorzio, che ne tutela il marchio Dop, punta adesso sullo sviluppo della filiera

Aumentare l’offerta affinché si crei un vero e proprio mercato, senza compromettere la qualità e la tradizione alla base dell’allevamento. È questa la strategia che guiderà la nuova campagna promozionale della Cinta senese, studiata e definita dal Consorzio di Tutela con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Se ne è parlato in occasione dell’evento “La Cinta Senese torna in Piazza del Campo“ il 18 ottobre scorso a Siena, ispirato alla rappresentazione che viene fatta della Cinta nel celebre affresco del Buon Governo del Lorenzetti nel Palazzo Comunale.
L’evento trova sintesi nella foto di gruppo di Luciano Valentini che rappresenta gli associati del Consorzio con le loro famiglie, provenienti da tutta la Toscana, accompagnati da esemplari di Cinta riuniti nel bel mezzo della Piazza, guidati dal loro presidente Daniele Baruffaldi.

La forza di un Consorzio

Ed è proprio Baruffaldi che, nel corso di una appassionata intervista, ripercorre le tappe della recente storia. Ricorda infatti il presidente che nei primi anni Ottanta la Cinta ha rischiato seriamente l’estinzione, abbandonata perché meno produttiva delle nuove razze bianche. Tuttavia, grazie a pochi appassionati allevatori, alla regione Toscana, alla Provincia di Siena ed alle ricerche del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (Dagri), questo pericolo è stato scongiurato.
Oggi la Cinta senese conta su 88 allevamenti sottoposti ai controlli di filiera, di cui 72 iscritti al Consorzio che, costituito nel novembre del 2000, nel 2015 ha ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali l’incarico di svolgere la relativa attività di tutela.

Una nuova campagna promozionale

Il vicepresidente della Regione Toscana Saccardi con il presidente del Consorzio Barufaldi e l’assessore Tirelli

L’apprezzamento e la visibilità della razza, al netto del rallentamento dovuto al Covid, sono ormai da tempo consolidati, assicura Baruffaldi «tanto che su Google le due parole più digitate in ambito enogastronomico sono “lardo di colonnata” e “Cinta senese”. Il paradosso è che ci capita di ricevere da importatori esteri singole richieste anche di 80 tonnellate di carne fresca di Cinta, mentre quantitativi simili non li produciamo annualmente in tutta la Toscana!».
La domanda, dunque, supera di gran lunga l’offerta, attualmente rappresentata da una produzione di circa ottomila capi, di cui quattromila macellati annualmente, per un fatturato tra i 4 e i 5 milioni di euro. C’è pertanto la necessità di ripartire e di aumentare la produzione attraverso una sensibilizzazione, non solo dei consumatori, ma di tutta la filiera, con riguardo soprattutto a potenziali nuovi allevatori, alle aziende di trasformazione, ai rivenditori, affinché sia possibile rispondere in maniera soddisfacente alle richieste del mercato.
Ecco quindi, secondo Baruffaldi «l’esigenza di una campagna mirata anche a creare nuovi interessi, senso di appartenenza e di orgoglio nel portare avanti una tradizione che affonda nei secoli e che si è rinnovata salvando questa pregiata razza dall’estinzione».
Colte le finalità dell’iniziativa, patrocinata e sostenuta dal Comune di Siena, che vuole simbolicamente rievocare i tempi in cui i porcari conducevano gli esemplari al mercato cittadino in Piazza del Campo onde farla ripulire dal granellame caduto dai banchi, abbiamo dunque chiesto quali fossero le ulteriori modalità e prospettive di questa campagna promozionale, che contestualmente comprende la presentazione a Palazzo Comunale del nuovo logo, del rinnovato sito internet, della riedizione del volume divulgativo e di nuovo materiale promozionale.

Il nuovo logo

Il nuovo logo scelto dal Consorzio

Particolarmente orgoglioso del nuovo logo, che vuole rappresentare gli allevatori toscani, un uomo e una donna, lui con il bastone del porcaro e sotto la scritta “Porcari Toscani”, Baruffaldi ne dichiara l’ispirazione data da una tradizione emozionante, fondata sull’armonia tra uomini, animali e natura.

L’iniziativa editoriale

Il nuovo libro, titolato semplicemente “Cinta Senese Dop” è invece l’edizione riveduta, ampliata e aggiornata del volume “La Cinta Senese la sua storia, dalle origini ad oggi” a cura dall’Amministrazione Provinciale di Siena nel 2008. Edito dal Consorzio di Tutela a cura di Gianni Tiberi e stampato da Arti Grafiche Nencini, vede autore dei testi Giovanni Pacini e consta di ventitré capitoli corredati da bellissime immagini, in italiano e inglese. Il testo, visibile anche on line al link www.cintasenesedop.it, ripercorre la storia della Cinta nei secoli fino ad oggi, spaziando dalle peculiari caratteristiche della sua carne ai metodi di allevamento.

Il sito web rinnovato

Il sito, infine, totalmente rinnovato e migliorato, reca una serie di informazioni utili, la documentazione sulle norme e il disciplinare Dop, una guida su come avviare un allevamento, moltissime immagini, indicazioni sulle caratteristiche della razza e della sua carne.

Gli interventi

Sebbene ancora molte saranno le azioni promozionali previste in futuro per coinvolgere i consumatori, la ristorazione e i rivenditori, con iniziative legate al territorio, alla sua cultura, alla sua arte, già con questa manifestazione Baruffaldi ha saputo rinnovare e coagulare attorno alla Cinta l’interesse di tutti gli attori determinanti per il conseguimento degli obiettivi che il Consorzio si è dato.

Allevare Cinta senese, una scommessa stimolante

Al convegno hanno partecipato personalità importanti della politica, ricerca e cultura

La combinazione degli interventi succedutisi non solo ha confermato le solide basi dell’azione promozionale del Consorzio, peraltro già comprovate dal successo e dalla visibilità dei prodotti derivanti dalla lavorazione della Cinta, ma ne ha soprattutto confermato la straordinaria attualità e tempestività laddove si pone quale obiettivo principale l’ampliamento dell’offerta attraverso l’ingresso di nuovi allevatori sino a rendere possibile la creazione di un mercato in crescita, i cui flussi siano gestibili dai produttori consorziati.
Vediamo dunque di riassumere, in conclusione, gli elementi fondamentali in questo senso emersi, frutto di valutazioni e combinazioni multidisciplinari che rendono in questo momento l’allevamento della Cinta una scommessa particolarmente stimolante. In sostanza, attualità e tempestività di una azione promozionale volta ad aumentare, con l’ingresso di nuovi e motivati allevatori, la produzione, stanno tutte nel vantaggio competitivo che oggi la Cinta possiede rispetto ad altre razze e prodotti nell’attuale contesto genetico, produttivo, economico e di strategie politiche.

Monitoraggio della variabilità genetica

Questa razza, unitamente a quasi la totalità delle altre razze autoctone minacciate, deriva da un ristrettissimo numero di ascendenti (66, fonte Anas). Ciò ha determinato, inevitabilmente, un alto coefficiente di consanguineità nella popolazione. L’ampliamento della variabilità genetica, al fine di diminuire la consanguineità, e il conseguente miglioramento delle performance riproduttive degli animali, in particolare in condizioni di allevamento estensivo, viene assicurata da una particolare cura nella gestione della riproduzione prevista nel programma di conservazione della razza iscritta al Libro genealogico.

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Cinta senese, al varo la nuova campagna promozionale - Ultima modifica: 2021-11-19T16:27:05+01:00 da Mary Mattiaccio

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