Prevenire i “fomiti a due zampe”

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L’ingresso del personale in azienda è il punto in cui abbiamo le maggiori possibilità di gestire in modo corretto la biosicurezza dell’allevamento. Come? Progettando strutture semplici e protocolli facili da seguire

Nello scorso numero abbiamo parlato della panca danese e di come le diverse tipologie di panca danese possono essere inserite nel contesto aziendale per migliorare il livello di biosicurezza dell’azienda stessa. In questo numero, vogliamo analizzare la messa in pratica di questi ingressi “bio-sicuri” e fornire pratici consigli per realizzare e monitorare il funzionamento di queste strutture in azienda.
L’ingresso dei dipendenti è un evento che si verifica quotidianamente negli allevamenti di suini e che comporta il rischio di ingresso di agenti patogeni ogni qual volta un operatore transita dall’esterno all’interno dell’azienda, dalla zona sporca alla zona pulita. Ridurre al minimo tale rischio rappresenta l’obiettivo di ogni protocollo di ingresso. Indipendentemente dalla progettazione dell’ingresso stesso e quindi dal tipo di ingresso utilizzato, ogni punto d’accesso dovrebbe avere una separazione chiaramente definita tra le zone pulite e le zone sporche. Ma come dovrebbero essere chiaramente definite queste zone? In che modo il personale deve spostarsi da una zona all’altra? Come possiamo monitorare la nostra strategia e migliorare continuamente il processo? Esploriamo alcuni dei concetti chiave per ottimizzare la biosicurezza degli ingressi per il personale nell’industria suinicola.

Prevenire la contaminazione della zona sporca

Il modo migliore per prevenire il passaggio di potenziali patogeni attraverso l’ingresso del personale è sicuramente ridurre al minimo la probabilità che la zona sporca all’esterno dell’allevamento sia contaminata. In primo luogo, è fondamentale definire un’area all’interno del perimetro dell’azienda, ma ben separata dall’interno e adibita a parcheggio dei veicoli delle persone che entrano in allevamento. Il luogo designato a parcheggio deve essere distante dall’area di traffico dei macchinari agricoli aziendali e lontano dalle strutture di stabulazione degli animali stessi. Inoltre, ove possibile, l’area di parcheggio destinata ai visitatori deve essere ben distinguibile da quella destinata al personale aziendale. È altresì importante mantenere i veicoli che visitano il sito di produzione puliti, sia all’interno che all’esterno. Dato che l’ingresso di mezzi esterni all’interno del perimetro aziendale è inevitabile (si pensi ai mezzi delle ditte che forniscono i mangimi), è altresì importante designare un’area alla disinfezione dei mezzi in ingresso ed equipaggiarla con gli strumenti necessari all’espletazione di tale funzione.
Dopo aver parcheggiato nell’area appositamente designata, è consigliato, soprattutto ai visitatori, indossare calzari di plastica usa e getta, in modo che le calzature non tocchino il suolo dell’allevamento. Questi copripiedi devono essere utilizzati per coprire le calzature e proteggere il sito dalla contaminazione fino alla fine della visita. Questa precauzione non solo protegge il sito visitato dalla contaminazione, ma previene anche la contaminazione delle calzature all’interno sito (foto 1).

Foto 1 - Indossare calzari di plastica usa e getta protegge il sito visitato dalla contaminazione

Prima dell’ingresso nel perimetro interno dell’azienda, deve essere messo a disposizione dei visitatori e del personale aziendale un registro, dove viene mantenuta traccia di tutti gli ingressi e le uscite dall’azienda. Tale registro potrà essere utilizzato per rintracciare i movimenti in uscita nel caso in cui si verifichi un focolaio di malattia contagiosa all’interno dell’allevamento e per tracciare i movimenti in ingresso e risalire alla potenziale fonte di contagio.

Definire e attraversare le zone sporche e pulite

Le aree di ingresso interne (pulite) ed esterne (sporche) devono essere sempre pulite e ben organizzate. I materiali che rivestono i pavimenti e le pareti devono essere resistenti e facili da pulire/disinfettare, in particolare mediante l’uso di una idropulitrice.
Le modalità di attraversamento delle diverse zone, sia in ingresso che in uscita dalla struttura, dovrebbero essere esplicitate mediante l’apposizione di cartelli riportanti istruzioni chiare e facili da seguire. Un ingresso ben progettato deve inoltre avere confini ben chiari. Le calzature e gli indumenti potenzialmente contaminati (cioè “sporchi”) vengono rimossi e conservati sul lato esterno della linea di separazione e le calzature e gli indumenti puliti vengono conservati e utilizzati sul lato interno dell’area di ingresso. Ecco alcune delle diverse modalità che possono essere messe in atto per creare una linea o barriera di separazione tra esterno ed interno, tra sporco e pulito:
1. Linea rossa dipinta sul pavimento. Questa modalità ha tra i vantaggi quello di essere un intervento a basso costo e di facile implementazione, ma il maggiore svantaggio che comporta è l’alto rischio di contaminazione della zona pulita. In questo caso, l’area di igienizzazione delle mani è spesso predisposta all’esterno dell’ingresso del personale, prima di entrare nell’area di produzione animale dove la separazione zona sporca/zona pulita è fisicamente messa in atto (foto 2).

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Foto 2 - L’area di igienizzazione delle mani è spesso predisposta all’esterno dell’ingresso del personale

2. Barriera fisica: gli esempi in questo caso includono una o più panche o un’altra barriera verticale che può essere in muratura (foto 3). Questa struttura può essere implementata con l’aggiunta di una zona neutra che preveda una postazione per l’igienizzazione delle mani, aggiungendo un ulteriore livello di definizione della zona e riducendo il rischio di contaminazione (foto 4). Tra i pro di questo tipo di struttura ci sono il costo moderato, la separazione più netta tra le zone e la contestuale riduzione rischio di contaminazione. É inoltre possibile modificare questo tipo di ingresso e adattarlo alle specifiche dell’azienda per cui viene progettato.

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Foto 3 - Barriera fisica: gli esempi includono una o più panche o un’altra barriera verticale che può essere in muratura

 

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Una zona neutra con una postazione per l’igienizzazione delle mani riduce il rischio di contaminazione

3. Barriera doccia: una barriera doccia correttamente progettata richiede l’ingresso nella doccia da un lato, rappresentato dalla zona sporca, e l’uscita dal lato opposto, all’interno della zona pulita. La struttura della doccia assicura che tutti gli indumenti esterni vengano rimossi e che il personale espleti correttamente le procedure di igienizzazione prima di entrare nella zona pulita. Il corretto drenaggio delle docce, possibilmente all’esterno del perimetro dove sono posizionati i capannoni, deve essere assicurato per garantire l’allontanamento di potenziali contaminanti.

Occhio allo smartphone!

È risaputo che i telefoni cellulari sono oggetti altamente contaminati a causa del loro uso intensivo e della nostra incapacità di sanificarli adeguatamente. Può essere infatti dannoso esporre questi dispositivi elettronici ai disinfettanti liquidi spesso utilizzati in azienda. Ma quando è stata l›ultima volta che hai disinfettato il tuo cellulare? Anche all›interno degli allevamenti, mentre gestiamo e visitiamo le unità di produzione di suini, sentiamo il bisogno di utilizzare il nostro smartphone, spesso per aiutarci nello svolgere le mansioni quotidiane in azienda. Quindi questa sfida alla biosicurezza è una preoccupazione molto comune, poiché un telefono cellulare contaminato ha il potenziale per fungere da fomite quando viene introdotto in un allevamento.
Per affrontare questo problema, in sempre più numerosi allevamenti vengono messi a disposizione sacchetti di plastica durevoli, progettati commercialmente per l’utilizzo di telefoni cellulari sott’acqua (foto 5).

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Foto 5 - I telefoni cellulari sono oggetti altamente contaminati

l telefono cellulare viene inserito nella borsa mentre passa attraverso la zona destinata all’ingresso del personale e l’utente recupera il proprio telefono “biosicuro” sul lato pulito, spesso dopo aver fatto la doccia nella struttura. Queste borse rimangono sempre sul lato pulito della struttura dei locali e saranno adeguatamente disinfettate e restituite al loro luogo di conservazione dopo ogni utilizzo.

Monitoraggio delle strategie e miglioramento continuo

Indipendentemente dalla strategia adottata, allevatori e veterinari devono essere costantemente incoraggiati a valutare la conformità e l’efficacia delle strutture nel tempo e l’adeguatezza rispetto alle strutture e alle condizioni di allevamento. Uno dei metodi sviluppati e già validato nell’ambito dell’allevamento suinicolo, è l’utilizzo di polvere fluorescente, la cui presenza può essere evidenziata mediante l’uso di una semplice lampada a raggi Uv (Foto 6).

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Foto 6 - La polvere fluorescente nell’industria suina è utilizzata per valutare l’efficacia dei protocolli di pulizia e disinfezione, nonché degli interventi di biosicurezza

La polvere fluorescente è stata ampiamente utilizzata in medicina umana per valutare i protocolli creati per prevenire la contaminazione ambientale durante la rimozione dei dispositivi di protezione individuale. Nell’industria suina, è stata invece utilizzata per valutare l’efficacia dei protocolli di pulizia e disinfezione durante il trasporto, nonché degli interventi di biosicurezza per gli ingressi negli allevamenti suinicoli. In un recente studio, l’uso di una polvere fluorescente che si illumina sotto una luce Uv è stato il meccanismo utilizzato per confrontare il modo in cui strategie diverse come l’accesso alla panca danese e l’ingresso alla doccia avrebbero ridotto il rischio di contaminazione da parte del personale in ingresso. Come previsto, i risultati di questo studio hanno dimostrato che l’ulteriore aggiunta di una panca ha ridotto significativamente il rischio di contaminazione ambientale da parte del personale nell’anticamera (lato sporco), prima dell’ingresso nella doccia.

Conclusioni

L’ingresso in un allevamento suinicolo può essere progettato con l’obiettivo di ridurre al minimo il rischio di contaminazioni provenienti dall’esterno e abbiamo appena visto diverse opzioni che possono aiutarci nella gestione di tale rischio. Indipendentemente dalla strategia, le zone sporche e pulite devono essere chiaramente progettate e il metodo per attraversare le zone deve essere pratico e chiaramente comunicato, per garantire un livello di biosicurezza elevato e costante nel tempo. Trovare modi innovativi per valutare l’efficacia delle misure di biosicurezza è fondamentale, così come è importante formare adeguatamente il personale deputato alla messa in pratica di tali misure. È infine fondamentale pensare e progettare strutture che funzionino nelle condizioni allevamento in cui vengono installate e procedure che possano essere eseguite dal personale dell’azienda per cui le pensiamo.

Prevenire i “fomiti a due zampe” - Ultima modifica: 2023-01-17T11:36:36+01:00 da Lucia Berti

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