Dopo mesi di chiusure e difficoltà, le aziende del settore carni e salumi stanno ora affrontando una fase cruciale: a metà tra l’emergenza della pandemia e un nuovo inizio.
È il momento di rimboccarsi le maniche e provare ripartire e, per riuscirci, diventa necessario riformulare strategie, obiettivi e priorità. Ma da dove cominciare? Sicuramente il confronto con gli operatori del settore e con i consumatori rappresenta un buon punto di partenza: ne è stata la prova Cibus, l’evento di riferimento per il settore agroalimentare italiano che nei giorni scorsi ha registrato duemila aziende espositrici, quasi 40mila visitatori di cui 2mila dall’estero, riaprendo le porte per la prima volta dal 2018. Soprannominata la “fiera della ripartenza”, Cibus ha offerto a tutti coloro che operano nel settore dell’agroalimentare un contributo di grande valore e l’opportunità di incontrarsi – finalmente - dal vivo.
Numerosi i prosciuttifici e i salumifici presenti a questa XX edizione, tanto da riempire metà di uno dei padiglioni della fiera. Tutti con grandi novità da raccontare e idee da proporre. Ne abbiamo intervistati alcuni.
Clai: un’occasione per presentare le novità
«Condividiamo in pieno lo spirito di Cibus e l’intento di favorire la ripresa del settore – spiegano i vertici di Clai (https://www.clai.it/) -. Quello dell’agroalimentare è un settore forte e pieno di risorse – ha detto Pietro D’Angeli, direttore generale della cooperativa – e può rappresentare il traino principale della ripresa economica. Bisogna però ragionare in termini di sistema, smettendo di agire unicamente per il tornaconto della propria realtà. Oggi cooperare tutti insieme per ripartire significa rendere la crescita più inclusiva, più sostenibile e più vera. Per poter crescere sui mercati internazionali è fondamentale che la nostra filiera, vero valore aggiunto per l’intera economia nazionale, si prefigga obiettivi comuni e tutte le aziende lavorino insieme per raggiungerli».
«Per quanto ci riguarda – ha sottolineato Gianfranco Delfini, direttore marketing Clai -, questa manifestazione rappresenta un’occasione importante per presentare al mercato il nostro percorso di rebranding, le attività e i nuovi prodotti. Ci presentiamo con la volontà di essere sempre più “partner” per i nostri clienti, capaci di ascoltarli, soddisfarli, condividerne i valori e crescere insieme in progetti mirati costruiti con loro, e con un’accurata selezione di prodotti. Dai nostri product title, come la Passita; alle ultime novità, come il Salame senza conservanti Imola 1962 e la Culatta Zuarina. Dai prodotti vicini al trend salutistico o bio, come il Salame Bellafesta e il Crudo di Parma Zuarina Bio; ma anche a tutti quelli che esprimono i valori e l’identità del territorio italiano, perché fatti solo con carni selezionate di suini nati e allevati in Italia».
Coppa di Parma Igp, forte legame col territorio
«A Parma giochiamo in casa: essere qui a Cibus significa per noi ribadire il nostro forte legame territoriale e fare squadra per ripartire insieme». È stato questo il parere di Fabrizio Aschieri, presidente del Consorzio di tutela della Coppa di Parma Igp (http://www.coppadiparmaigp.com/), che ha aggiunto: «Anche durante il lockdown, non abbiamo mai smesso di fare promozione, orientandoci su eventi online. Cibus 2021 rappresenta per noi il ritorno a un appuntamento fieristico classico, fatto di persone, incontri e presentazioni».
Salame felino Igp: il contesto giusto per fare networking
Anche per Umberto Boschi, presidente del Consorzio di tutela del Salame Felino Igp (http://www.salamefelino.com/salame-felino/) presente al Cibus di Parma, il valore delle relazioni è fondamentale: «Siamo convinti che, pur in un contesto non ottimale per il protrarsi dell’emergenza da Covid-19, Cibus rappresenti il contesto giusto per fare networking. I 14 associati del Consorzio hanno qui la possibilità di sfruttare gli spazi dello stand per organizzare incontri b2b con i professionisti della distribuzione e del mondo del fuoricasa. In più, c’è l’opportunità di intercettare una parte della stampa inviata da tutta Italia per coprire l’evento Cibus: abbiamo bisogno di ambassador del Salame Felino Igp, per allargare il bacino di potenziali consumatori, oltre ai foodie e ai gourmet che già apprezzano il prodotto».
Parmacotto: innovazione, sostenibilità e welfare le parole chiave
«Siamo molto contenti dell’opportunità offerta dal Cibus 2021, dopo due anni siamo nuovamente riusciti a intraprendere un’attività di relazione con i clienti e i consumatori». Ha parlato così Gaia Gualerzi, responsabile marketing di Parmacotto (https://www.parmacotto.com/), che ha continuato: «Per l’occasione abbiamo scelto di presentarci con uno stand altamente innovativo, tecnologico e digitale, per offrire un’esperienza innovativa e unconventional. Schermi touch screen per scoprire tutte le novità del mondo Parmacotto Group e per garantire la massima tutela delle norme anti Covid».
Così Parmacotto, in questa cornice hi tech, ha presentato le novità di prodotto e discusso - in occasione di diversi talk – dei principali temi chiave del Gruppo riguardanti l’innovazione, la sostenibilità e l’approccio welfare.
Gruppo Martelli: risposte concrete ai clienti
Presente alla XX edizione del Cibus anche il Gruppo Martelli (https://www.martelli.com/) . «Per ripartire è necessario stare al passo coi tempi e dare risposte concrete alle richieste del mercato – ha detto Nicola Martelli, sales and marketing manager del Gruppo Martelli -. Ecco che Cibus rappresenta un’occasione da cogliere al volo: qui diventa possibile confrontarsi con le altre aziende del settore e soprattutto parlare con i consumatori».
E dopo una rapida occhiata allo stand appare subito chiara la linea che il Gruppo sta seguendo: «Puntiamo sull’italianità, sulla salubrità dei prodotti e sul rispetto del benessere animale. Le nostre carni sono prodotte da suini nati e allevati in Italia e senza impiego di antibiotici, fin dalla nascita».
Fumagalli: nuovi prodotti per nuove abitudini
A cogliere le opportunità del Cibus è stata anche l’azienda Fumagalli Salumi (https://www.fumagallisalumi.it/). A parlarci è Pietro Pizzagalli amministratore delegato di Fumagalli Salumi: «Cibus ci offre l’opportunità di rivedere clienti esteri (in questo caso europei) che non vedevamo da tanto tempo e, considerato che il 70% del nostro fatturato deriva dalle vendite all’estero, questa fiera rappresenta per noi una grossa occasione».
«Ci siamo sempre confrontati con realtà estere che avevano l’abitudine di consumare un solo pasto al giorno in casa - ha sottolineato Pizzagalli -, mentre ora, le cose sono cambiate: il lockdown ha rivoluzionato la routine e preparare pranzi e cene a casa è diventato un aspetto prioritario della vita quotidiana di molti. Da qui l’idea di creare nuovi prodotti come i “pronti da cuocere” o i “già cotti”».
«A Cibus presentiamo quindi le nostre nuove proposte, i progetti in corso e quelli futuri. La filiera Fumagalli del suino Nero di Lomellina, ad esempio, è uno dei progetti più recenti sviuppati dall’azienda: l’obiettivo è quello di puntare sull’italianità, sulla filiera corta e sulla qualità. Proponiamo al mercato tutti i tagli di questo suino, mettendo quindi in risalto il concetto della sostenibilità del consumo».
«Anche la linea di prodotti Fumagalli bio – ha affermato Pizzagalli -, sta riscuotendo grande successo. Il biologico si sposa bene con il concetto di sostenibilità, ecco perché abbiamo scelto di innovare anche il packaging e renderlo più ecofriendly. Le nostre vaschette affettati sono fatte dal 75% di carta e 25 % di plastica».
Dok Dall’Ava: focus sulla qualità
E se di antibiotic free, italianità, sostenibilità e salubrità si è tanto parlato al Cibus, c’è chi pensa anche - e soprattutto - alla qualità. «Come racconta il nostro slogan “Simply luxory food” – ci ha spiegato Carlo Dall’Ava, fondatore del marchio Dok Dall’Ava (https://www.dokdallava.com/) –, il nostro obiettivo è offrire al consumatore un prodotto pregiato e una qualità senza eguali. Ci rivolgiamo a clienti che sanno apprezzare la differenza e vogliono acquistare pezzi unici. In Dok Dall’Ava da anni lavorano mani sapienti e si prediligono materie prime dagli elevati standard qualitativi».
«Il mercato sempre più sta andando in questa direzione: i consumatori di oggi sono molto attenti a cosa mettono nel piatto e alla qualità di ciò che mangiano. Noi dobbiamo saper cogliere le esigenze di questa categoria di consumatori e accontentare le loro aspettative. Come? Ascoltandoli e rendendoci sempre più trasparenti nei loro confronti, così come stiamo facendo qui al Cibus di Parma».