Peste suina, urgente il decreto gestione cinghiali

In accordo con il ministero della Salute, la ministra Teresa Bellanova propone alla camera un decreto-legge per disporre l’adozione di un Piano nazionale di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali. Le sue parole durante il question time

Occorre un'azione decisa per il contenimento della popolazione di cinghiali, da assumere ora senza attendere l'arrivo dell'infezione: tentare di arginarla quando è presente è impossibile. Questa la posizione della ministra Teresa Bellanova durante il question time sulla Peste suina africana di ieri, mercoledì 4 novembre.

Peste suina
Teresa Bellanova

Da quando ho assunto la responsabilità di ministra delle Politiche agricole – ha affermato la Bellanova - ogni giorno mi sono giunte proteste di imprenditori, cittadini, amministratori locali sui problemi causati dalla eccessiva proliferazione di cinghiali. Problemi noti a tutti, gli stessi da molti anni visto che nessuno ha mai voluto affrontarli seriamente. L’emergenza si è aggravata nel tempo ed oggi non è più sostenibile.

Il nostro Paese e, con esso, una parte importante del made in Italy agroalimentare – ha sottolineato la ministra -, è minacciato dalla Peste suina africana, malattia virale che colpisce i suini domestici e selvatici, con livelli di mortalità del 100% nelle popolazioni colpite. Esiste infatti un alto rischio di introduzione della Psa “per contiguità”, dal momento che il fronte endemico rappresentato dalle popolazioni di cinghiali infette si sta progressivamente spostando da Est a Ovest. Le particolari condizioni di allevamento del suino, la continuità delle popolazioni di cinghiali e il cosiddetto fattore umano hanno rapidamente veicolato l’infezione dalla Federazione Russa all’Ucraina, alla Bielorussia, fino ad arrivare in Polonia, Romania e Slovacchia, Belgio e, da ultimo, in Germania. Che nonostante l’ingente dispiegamento di forze, non è riuscita ancora a mettere sotto controllo la diffusione della malattia.

Per comprendere la gravità – ha continuato la Bellanova -, ricordo che la Cina ha immediatamente bloccato le importazioni di suini e di prodotti trasformati a base di carne suina dalla Germania il giorno successivo al ritrovamento dell’infezione. Per questo, dato il forte rischio di introduzione della Psa in Italia, se pure il problema non è di stretta competenza agricola, in accordo con il ministro della Salute ho deciso di proporre un decreto-legge per disporre l’adozione di un Piano nazionale, quale sommatoria di piani regionali di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali per prevenire la diffusione della peste suina. Occorre effettuare un monitoraggio serio delle popolazioni di cinghiali presenti nel nostro Paese, per mettere in atto azioni correttive dove questa presenza rappresenta un pericolo riguardo anche l’incolumità delle persone.

Tra l’altro, l’eccessiva proliferazione di cinghiali rappresenta una grave minaccia anche per la biodiversità, il cui equilibrio è gravemente compromesso in tutte le aree del Paese dove i cinghiali hanno preso il sopravvento.

La bozza di norma che ho proposto non introduce nuove forme di contenimento ma la semplice applicazione, in via preventiva, delle disposizioni già esistenti, con l’obiettivo di ridurre il rischio contagio, impossibile da gestire considerata anche la particolare conformazione del nostro territorio.

Faccio appello al buon senso di tutti, non solo a quest’Aula – ha concluso la Bellanova -, perché non si perda forse l’ultima occasione che abbiamo per mettere in atto una decisione saggia, nell’interesse del settore agroalimentare italiano, della nostra economia e di tutti i cittadini.

 

Gadda, Italia Viva: necessario risolvere i problemi cronici

Maria Chiara Gadda, Italia Viva

In totale accordo con la ministra Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione Agricoltura alla Camera, che afferma: positivo l'annuncio da parte della ministra  Bellanova di un imminente decreto per il contrasto alla Peste suina africana. Non ci possiamo permettere, a maggiore ragione in un momento di fragilità economica e sociale, che una ulteriore emergenza sanitaria danneggi la continuità del nostro sistema agroalimentare di eccellenza, o comprometta addirittura le esportazioni, come già successo in Germania.

I danni da fauna selvatica incontrollata - ha spiegato Gadda – li notiamo in ogni legge di Bilancio perché i ristori agli agricoltori non sono mai sufficienti e, soprattutto, non rispondono alle perdite di fatturato e di quote di mercato. Senza contare il fatto che le carenze nella gestione della fauna selvatica, e dei cinghiali in particolare, sono all'origine di problemi di natura sanitaria e di sicurezza stradale, nelle aree rurali così come in quelle urbane e metropolitane.

È necessario inserire un principio di buon senso nel rapporto con la fauna selvatica. Quello della gestione e del controllo. E sicuramente risolvere tre problemi cronici nel nostro Paese:

  • va colmata la mancanza di programmazione, e il piano di prevenzione nazionale servirà per rispondere alle emergenze sanitarie come la Peste suina in modo tempestivo, definendo competenze, aspetti organizzativi e rimuovendo ostacoli amministrativi e burocratici;
  • un altro problema è la verifica dell'attuazione delle misure nelle regioni;
  • infine, fondamentale per agire e valutare in tempo reale, è la necessità di banche dati nazionali in grado di effettuare un monitoraggio continuo su questi temi.

Auspico che il decreto possa essere emanato in tempi rapidi – ha concluso Gadda -, è quanto mai necessario e urgente.

 

Confagricoltura: un pericolo da affrontare con il sostegno del governo

L'annuncio della ministra Bellanova di un decreto d'urgenza è stato valutato positivamente anche da Confagricoltura: Quello della Psa è un pericolo reale – ha dichiarato l’organizzazione degli agricoltori - che va allontanato, con il supporto e il sostegno concreto del governo. Nel mondo attualmente più di 50 Stati sono stati colpiti dalla Psa, che ha causato la perdita di oltre 7 milioni di animali solamente in Asia. Fao (Organizzazione delle nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura) e Oie (Organizzazione mondiale della sanità animale) hanno lanciato un'iniziativa per il controllo globale della Psa, proponendo a tutti i Paesi l'adozione di una serie di interventi mirati, come quello del controllo della presenza di cinghiali che possono veicolare il contagio.

Peste suina

Coldiretti: stop alle importazioni dalla Germania

È necessario fermare immediatamente le importazioni di animali vivi provenienti o in transito dalle zone interessate dal contagio per tutelare gli allevamenti nazionali. È quanto chiede il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento all’estendersi dei contagi in Germania dal Brandeburgo alla Sassonia.

Considerata la facilità di trasmissione del virus – conclude Coldiretti – il rischio che il contagio possa essere esteso agli allevamenti italiani rappresenterebbe un gravissimo danno economico per le imprese e per la pubblica amministrazione, con costi di decine di milioni di euro per procedere ai necessari interventi di prevenzione.

 

 

 

 

 

Peste suina, urgente il decreto gestione cinghiali - Ultima modifica: 2020-11-05T19:06:20+01:00 da Mary Mattiaccio

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