Gennaio: 2,111 euro/kg il prezzo del suino pesante

prezzo suino
Positive le fasi di scrofaia e svezzamento, ma la reddittività del ciclo aperto segna un calo

A dicembre, la redditività degli allevatori italiani di suini nel ciclo chiuso ha registrato una flessione congiunturale del 7,6%, pur mantenendo una variazione tendenziale positiva del +1,6%, questi i dati elaborati da Crefis. Ancora una volta a trascinare al ribasso la redditività del comparto è il calo delle quotazioni dei capi da macello pesanti destinati al prodotto tutelato che, in dicembre, hanno perso il 7,8% su base mensile fermandosi a 2,111 euro/kg (-5% la variazione tendenziale), unita al concomitante rincaro dei costi per l’alimentazione suina.

Il calo delle quotazioni dei suini da macello pesanti ha condizionato negativamente anche l’andamento della redditività della fase di ingrasso del ciclo aperto che, sempre a dicembre, ha segnato -5,2% mese su mese (-2,6% la variazione su base annuale) nonostante l’abbattimento dei costi di approvvigionamento dei suinetti a inizio ciclo produttivo.

Positiva invece la redditività della fase di scrofaia che in dicembre mostra un indice Crefis a +4,5% rispetto al mese precedente (-9,7% la variazione anno su anno) supportata dall’aumento dei prezzi medi mensili dei suinetti da 7kg che hanno raggiunto i 70,133 euro/kg guadagnando il 4,5% rispetto al mese precedente, anche se la variazione tendenziale rimane negativa e pari a -11,2%.

Favorevole l’andamento della redditività della fase di svezzamento che, sempre nel periodo considerato, sale del 3,3% su base mensile (il confronto con i valori dello scorso anno è però pari a -11,7%), sorretta principalmente dalla stabilità del prezzo dei suini da 40 kg che si conferma a dicembre a 2,837 euro/kg (negativa la variazione tendenziale a -15,1%) e dai minori costi sostenuti a inizio ciclo produttivo.

Prezzi suini italiani: dicembre 2024
Cun suini
e suinetti
Medie mensili (€/Kg) Variazioni %
dicembre 2024 dic. 2024/nov. 2024 dic. 2024/dic. 2023
Suini da macello - circuito tutelato
144-152 kg 2,021 -8,1 -5,2
152-160 kg 2,051 -8,0 -5,2
160-176 kg 2,111 -7,8 -5,0
Suini da macello - circuito non tutelato
90-115 kg 1,747 -9,6 -7,4
144-152 kg 1,807 -9,3 -7,2
152-160 kg 1,837 -9,2 -7,1
160-176 kg 1,897 -8,9 -6,9
Suinetti
7 kg (euro/capo) 70,133 4,5 -11,2
30 kg 3,469 0,7 -10,9
40 kg 2,837 0,0 -15,1
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini da macello e da allevamento

Macellazione

Il comparto della macellazione ha mostrato a dicembre un andamento positivo, con un incremento della redditività sia su base mensile (+5,7%) sia su base annuale (+3,8%), grazie al calo delle quotazioni dei suini da macello. Tuttavia, i prezzi dei tagli di carne fresca hanno avuto andamenti variabili.

In dettaglio, i prezzi delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni tipiche sono scesi del 2,8% fermandosi a 6,315 euro/kg (+3,3% la variazione tendenziale), mentre le cosce fresche pesanti destinate a prodotto generico hanno fatto registrare un calo del 4,1% per una quotazione di 5,088 euro/kg (+0,9% il dato anno su anno).

Al contrario i prezzi dei lombi a dicembre sono tornati ad aumentare raggiungendo la quotazione di 4,450 euro/kg, sia per il taglio Padova (+7,9% la variazione congiunturale) che per il taglio Bologna (+12,7% mese su mese). Negative però le variazioni tendenziali pari rispettivamente a -9,2% e -11,4%.

Stagionatura

Anche gli stagionatori hanno registrato un lieve recupero della redditività a dicembre, con il prodotto Dop stagionato 12 mesi in aumento dello 0,8% e il prosciutto non tutelato con un indice Crefis a +5,6%. Permane però un divario significativo a sfavore del prosciutto tutelato che porta il gap a -11,4%.

Passando al mercato, sempre in dicembre, si osservano quotazioni stabili per il Prosciutto di Parma stagionato 12 mesi a 10,650 euro/kg (+0,5% la variazione tendenziale); situazione analoga per i prezzi dei prosciutti pesanti non tipici che sono rimasti fermi a 8,800 euro/kg (+2,3% la variazione anno su anno).

Fattori della produzione

Il prezzo del mais nazionale contratto 103 è salito a dicembre sulla piazza di Milano a 224,7 euro/t, in aumento dell’1,7% rispetto al mese precedente, così come un aumento ha interessato le quotazioni del prodotto nazionale con caratteristiche (+0,3%) e di quello di provenienza comunitaria (+3,4%), scambiati rispettivamente a 242 euro/t e 247,3 euro/t.

Scende a 211,8 euro/t, invece, il prezzo del mais francese (-0,6% rispetto a novembre), mentre la quotazione del mais Usa è salita del 5% rispetto al mese precedente fermandosi a 157,2 euro/t. Le variazioni tendenziali sono risultate negative per il mais contratto 103 (-0,9%) e per quello Usa (-4,9%), mentre variazioni positive hanno interessato il mais nazionale con caratteristiche (+4,5%), quello di provenienza comunitaria (+2,7%) e quello francese (+3,4%).

Sempre in dicembre, il prezzo della soia di provenienza nazionale è sceso a 426,2 euro/t (-2,5%), mentre la quotazione del prodotto di provenienza estera si è fermata a 429 euro/t (-2,6%). In calo anche i prezzi della soia Usa (-0,2%) e di quella Cif Rotterdam (-4,7%) scambiate rispettivamente a 326,3 euro/t e a 390,6 euro/t. Medesimo andamento è stato registrato anche in Brasile dove il prezzo della soia è diminuito del 4,8% per un valore di 361,1 euro/t. Negative tutte le variazioni tendenziali con valori dal -10% al -23%.

Sul mercato nazionale, i prezzi dell’orzo sono aumentati sia per il prodotto nazionale (+8,9%) che per quello di provenienza comunitaria (+5,4%) con valori rispettivamente di 242,5 euro/t e 259,3 euro/t. Aumenti congiunturali hanno interessato anche il mercato francese (+4,2%) e l’orzo del Mar Nero (+6,7%) che hanno raggiunto valori rispettivamente di 209,7 euro/t e 205,3 euro/t. Tutte positive le variazioni tendenziali con valori dal +8% al +16%, ad eccezione del mercato francese che ha fatto segnare un -4% rispetto allo scorso anno.


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Gennaio: 2,111 euro/kg il prezzo del suino pesante - Ultima modifica: 2025-02-18T11:18:11+01:00 da Laura Della Giovampaola

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