Più mammelle funzionali per svezzare più suinetti

Allo scopo di selezionare geneticamente scrofe dalle spiccate attitudini materne è utile puntare su caratteri semplici da identificare e da misurare e che hanno buona ereditabilità

Tutti gli aspetti collegati alla capacità della scrofa di svezzare il maggior numero possibile di suinetti rappresentano le prime fondamenta per poter costruire un allevamento economicamente sostenibile. Dal punto di vista genetico, i caratteri che vengono utilizzati per migliorare questi aspetti sono difficilmente identificabili in termini tecnici. Ad esempio, per motivi diversi è difficile misurare la docilità della scrofa o la sua produzione di colostro. Inoltre, molti di questi caratteri hanno in genere una bassa ereditabilità, in quanto sono influenzati da moltissimi fattori ambientali che non permettono di recuperare una informazione in modo preciso e standardizzato su un numero elevato di animali o parti. Di conseguenza, il miglioramento genetico della capacità materna della scrofa è lento e difficile da ottenere.

Numero di mammelle funzionali, un carattere semplice da misurare

Vi sono tuttavia alcuni caratteri che sono semplici da identificare e da misurare e che hanno buona ereditabilità. Tra questi, il numero di mammelle delle scrofe è sicuramente uno dei caratteri più interessanti su cui si sta incentrando l’attenzione. Il numero di mammelle varia in un ampio range (circa da 8 fino a massimi di 16 od oltre in alcuni casi) a seconda delle razze e delle linee. Vi è inoltre variabilità anche entro linea o razza.

Il numero di mammelle rilevato al macello, due esempi di profili

Il numero di mammelle può essere determinato in diversi momenti della vita produttiva dei suini. La figura 1 riporta la rilevazione al macello con due esempi di profili descritti successivamente. Inoltre, il numero di mammelle può essere rilevato in entrambi i sessi anche se poi è funzionalmente rilevante solo nelle scrofe. Questo carattere è considerato come un carattere quantitativo, cioè un carattere che è influenzato da molti geni, ma con espressione discreta; questo significa che il numero di mammelle è sempre un numero intero, in quanto la mammella è una unità biologica non frazionabile. Un elevato numero di mammelle funzionali permette di allattare contemporaneamente lo stesso elevato numero di suinetti. Di conseguenza, aumenta la produzione totale di latte della scrofa ed è possibile portare allo svezzamento tutti i suinetti nati vivi.
L’aumento delle performance riproduttive in termini di numero di nati deve infatti avere come obiettivo parallelo l’aumento del numero di mammelle funzionali delle scrofe per garantire lo svezzamento dei suinetti sotto la propria madre.

L’ereditabilità del numero di mammelle

L’ereditabilità del numero totale di mammelle nei suini varia a seconda degli studi che tendono comunque ad indicare valori intorno al 30-40%. Il numero di mammelle totale è un carattere che può essere tuttavia scomposto, oppure lo possiamo considerare come un carattere da cui è possibile ricavare altri parametri o informazioni. Ad esempio, il numero di mammelle della linea sinistra sommato al numero di mammelle della linea destra ovviamente definisce il numero totale di mammelle. Abbiamo però altre due informazioni (cioè il numero della parte sinistra e della parte destra) e il numero totale può essere anche dispari.

Possiamo ricavare anche il numero massimo di mammelle nel confronto tra le due linee ventrali: il numero massimo può essere o quello della linea sinistra o quello della linea destra. Si può valutare la differenza assoluta del numero tra le due linee.
Possiamo anche considerare il numero di mammelle anteriori e il numero di mammelle posteriori, avendo come riferimento l’asse mediano perpendicolare alla lunghezza dell’animale e che passa dall’ombelico, dividendo lo spazio ventrale nelle due corrispondenti parti.

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Le diverse possibili configurazioni delle mammelle, con il loro posizionamento e i vari parametri che possono essere determinati

Altri elementi che anatomicamente permettono di identificare altre informazioni definiscono alcuni aspetti di simmetria o asimmetria della posizione delle mammelle nelle due linee ventrali o la mancanza di una mammella o la presenza di una mammella addizionale in uno spazio che asimmetricamente non sarebbe quello che corrisponde alla presenza della mammella nell’altra linea. Una rappresentazione grafica delle diverse possibili configurazioni delle mammelle, con il loro posizionamento e i vari parametri che possono essere determinati è riportata nella figura 2. Come si può intuire, alcuni di questi hanno una valenza pratica importante, altri sono interessanti dal punto di vista scientifico in quanto permettono di definire alcuni aspetti della biologia collegati alla simmetria degli animali.
L’ereditabilità di alcuni di questi sotto-parametri, se possiamo così definirli, è in linea con l’ereditabilità del numero totale di mammelle, in quanto direttamente collegati a questo, mentre per altri (ad esempio, per i parametri di asimmetria) l’ereditabilità è più bassa.

Dalla genetica alla genomica

Gli studi condotti dal Gruppo di genomica animale del dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’Associazione nazionale allevatori suini (Anas), hanno permesso di identificare a livello del genoma suino i geni maggiori che determinano la variabilità dei caratteri che abbiamo descritto e che dipendono dal numero di mammelle e dal loro posizionamento anatomico (Dall’Olio et al., 2018; Moscatelli et al., 2020; Bovo et al., 2021).
In questi studi sono state analizzate a livello genomico le due principali razze del Libro genealogico Anas, utilizzate come linee materne nel classico incrocio a tre vie, cioè le razze Large White Italiana e Landrace Italiana.
I marcatori del Dna più importanti del genoma associati al numero totale di mammelle sono stati identificati sui cromosomi 7, 10, 12 e 15, con notevoli differenze tra le due razze. In particolare, nella razza Large White Italiana i marcatori con un maggiore effetto su questo carattere sono localizzati sul cromosoma 7 (figura 3).

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Nella razza Large White Italiana i marcatori con un maggiore effetto sul numero di mammelle sono localizzati sul cromosoma 7

Questi marcatori sono posizionati nella regione del gene VRTN i cui alleli sono già stati associati anche a un diverso numero di vertebre. Un numero maggiore di vertebre è correlato infatti a una maggiore lunghezza dell’animale e quindi anche alla possibilità di ospitare ventralmente un maggior numero di mammelle. Infatti, lo stesso allele in questo gene che determina un maggior numero di vertebre ha un effetto positivo sull’aumento del numero di mammelle.
In generale, l’aumento del numero di vertebre è un carattere collegato al processo di domesticazione del suino. I suini selvatici, cioè i cinghiali da cui è partita la domesticazione, hanno un numero di vertebre inferiore rispetto ai suini domestici. La domesticazione quindi, oltre ad aumentare il numero di vertebre e quindi cambiare la conformazione degli animali, ha portato indirettamente a un miglioramento delle capacità materne dei suini che adesso vogliamo ulteriormente migliorare sfruttando la variabilità ancora presente all’interno del genoma delle razze selezionate.

Le applicazioni

I risultati di questi studi, che abbiamo brevemente illustrato negli elementi essenziali, rappresentano un esempio di come la ricerca nel settore della genomica può fornire informazioni utili per applicazioni pratiche in suinicoltura. Per le varie considerazioni che abbiamo sopra riportato, sulla base del fatto che l’obiettivo finale è quello di migliorare geneticamente il numero di mammelle funzionali delle scrofe, utilizzando le informazioni sugli alleli favorevoli all’aumento del numero di mammelle, Anas ha implementato un piano di selezione che tiene conto dei dati genomici. Nella scelta dei riproduttori, infatti, vengono considerate, oltre ad altre informazioni, anche le informazioni che permettono di aumentare direttamente il numero di mammelle funzionali.
Oltre alle applicazioni in questo contesto, la genomica sta fornendo molti nuovi strumenti e possibilità di miglioramento nell’ambito della selezione suina e la sostenibilità della suinicoltura italiana, con le sue peculiarità, ne potrà giovare già a partire dagli attuali programmi di scelta dei riproduttori.


Più benessere senza la pratica del pareggiamento

La possibilità della scrofa di svezzare tutti i suoi suinetti senza il ricorso alla pur lecita pratica del pareggiamento è vista, in alcune strategie, come un nuovo aspetto di benessere animale, che tiene conto della riduzione del potenziale stress che potrebbe derivare da questa pratica, sia per il suinetto adottato che per la madre adottante.

Più mammelle funzionali per svezzare più suinetti - Ultima modifica: 2020-10-28T10:32:29+01:00 da Lucia Berti

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