La battaglia per sconfiggere la peste suina africana può essere vinta solo con la collaborazione degli allevatori della Sardegna, in particolar modo dagli allevatori di suini delle zone dell'isola maggiormente colpite dall'epidemia. I controlli degli ispettori della Commissione europea, giunti nell'isola nel marzo scorso, hanno permesso di scoprire circa mille allevamenti suinicoli non registrati. Le aziende in regola lavorano seguendo le prescrizioni ma il vero problema è legato al pascolo brado, che deve essere scoraggiato e combattuto con tutti i mezzi mezzi a disposizione della Regione Sardegna e dai servizi veterinari locali.
Al termine del loro tour in Sardegna, i rappresentanti del “Food and veterinary office” della Commissione europea hanno fatto il punto sulla situazione. All'incontro, coordinato dal commissario per l'emergenza della peste suina africana, Gilberto Murgia, hanno partecipato i rappresentanti dell'assessorato regionale alla Sanità, del ministero della Salute, dell'istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e dei servizi veterinari della Asl. «La commissione è stata chiara - ha affermato l'assessore alla Sanità della Regione Sardegna, Simona De Francisci - mettendo tutti davanti al fatto che solo con l'unità di intenti la peste suina africana si può sconfiggere. Occorre fare squadra insieme perché altrimenti questa brutta piaga che affligge la suinicoltura sarda non potrà essere debellata. Il Fvo ha sottolineato come le nostre potenzialità per prodotti eccellenti ci siano tutte, ma non potranno essere espresse a pieno fintanto che dai territori isolani non verrà debellata la peste suina».
Intanto, entro il prossimo 30 giugno, allevatori e associazioni di categoria, tra cui Coldiretti, Confagricoltura e Cia, dovranno regolarizzare gli allevamenti di suini che finora non sono stati censiti. L'assessore De Francisci ha chiarito che solo coloro che regolarizzeranno i capi potranno usufruire dei benefici previsti dalle norme. In caso contrario, oltre questo termine, i suini non identificati saranno abbattuti. Entro un mese, eventuali osservazioni rilevate durante l'ispezione saranno pubblicate con una relazione ufficiale nel sito del “Food and veterinary office” della Commissione europea.