Nuovi obblighi e opportunità per le filiere Dop sostenibili

filiera suinicola dop
Figura 1 - Obiettivi dello sviluppo sostenibile Fonte: Agenda 2023 dell'Onu
Il disegno di legge europeo sulle Indicazioni Geografiche prevede l’obbligo della redazione di un “rapporto di sostenibilità”. Scopriamo cos’è, quali sono i suoi vantaggi e quale può essere il ruolo delle certificazioni

Il disegno di legge europeo sulle Indicazioni Geografiche (Ig), che entrerà in vigore nel 2024, prevede una serie di nuove regole per i prodotti Dop e Igp.

Tra le novità, si prevede l’obbligo di inserire il nome del produttore sull’etichetta dei prodotti.

Inoltre, diventano più stringenti le regole per la tutela dei prodotti inseriti nel registro: sarà più difficile scegliere nomi che evocano denominazioni già esistenti. Le richieste di registrazione non saranno prese in considerazione se troppo simili a nomi Dop o Igp e sarà introdotta la protezione ex-ufficio anche nel sistema dei domini Internet, con un sistema di “geoblocking”.

La riforma sottolinea anche il ruolo centrale della Commissione Europea in materia di sviluppo economico del sistema Ig, limitando il ruolo dell’Euipo.

Si rafforza la protezione delle Ig anche quando utilizzate come ingredienti attraverso l’obbligo per i trasformatori, in tutta Europa, di informare i gruppi di produttori riconosciuti quando utilizzano il nome registrato nei prodotti trasformati e la possibilità per gli Stati membri di consolidare tale procedura.

Obbligo di un “rapporto di sostenibilità”

Per quanto riguarda i consorzi di tutela, il disegno di legge prevede quindi un rafforzamento del loro ruolo ma anche - di fatto - l’obbligo della redazione di un rapporto di sostenibilità. Sullo stesso tema la riforma prevede anche un elenco non esaustivo di pratiche sostenibili per incentivare i produttori a valorizzare le azioni relative alla sostenibilità ambientale, economica o sociale, con un espresso riferimento al benessere degli animali.

La sostenibilità è un principio che si basa sulla capacità di soddisfare le esigenze attuali, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie. Si tratta di un approccio che mira a equilibrare l’uso responsabile delle risorse naturali, la conservazione dell’ambiente e il benessere delle comunità umane, al fine di promuovere uno sviluppo duraturo e armonioso.

Ma cos’è il “rapporto di sostenibilità”?

Il “rapporto di sostenibilità” di una filiera è un documento che fornisce una valutazione completa delle performance sostenibili lungo l’intera catena di produzione o filiera di un prodotto o servizio. Questo rapporto include dati e informazioni sulla sostenibilità durante tutte le fasi della filiera:

  • dalla produzione dei materiali di base,
  • attraverso la lavorazione,
  • la distribuzione
  • e fino all’uso finale e alla gestione dei rifiuti.

L’obiettivo è analizzare e comunicare come la sostenibilità sia gestita e integrata in ogni fase del processo produttivo, evidenziando le sfide, le opportunità e gli sforzi compiuti per migliorare l’impatto ambientale e sociale durante tutta la filiera.

A breve, quindi, i consorzi di tutela - inclusi quelli dei prodotti della filiera suinicola - si troveranno davanti alla necessità di dover recuperare il maggior numero di informazioni e dati

  • sugli impatti ambientali, sociali ed economici lungo la filiera,
  • comprendendo anche informazioni relative al benessere animale.

Le certificazioni: strumento per dimostrare l’impegno verso la sostenibilità

Nel settore suinicolo, più che in altri settori, la sostenibilità è diventata una pietra angolare, con l’obiettivo di bilanciare la produzione di carne suina con

  • la tutela dell’ambiente,
  • il benessere degli animali
  • e la responsabilità sociale.

La complessità degli obiettivi richiede un approccio oggettivo e misurabile per dimostrare l’impegno verso la sostenibilità. Le certificazioni rappresentano uno strumento semplice ed oggettivo per raggiungere questo obiettivo, facilitando la creazione e il rafforzamento di un rapporto di sostenibilità nella filiera suinicola.

Le certificazioni sono infatti caratterizzate da standard oggettivi e misurabili, sviluppati da esperti e organizzazioni indipendenti. Questi standard consentono alle aziende nella filiera suinicola di valutare le proprie performance in base a criteri specifici che riguardano solitamente:

  • il benessere degli animali,
  • la gestione ambientale,
  • la responsabilità sociale
  • e altri aspetti rilevanti.

Conclusioni

La nuova legislazione europea potrà essere un forte stimolo verso l’adozione di pratiche più sostenibili che anche nel settore suinicolo, diventeranno fondamentali.

Le certificazioni, fornendo standard oggettivi, possono giocare un ruolo chiave nel valutare e comunicare le prestazioni sostenibili. Tuttavia, il futuro richiede certificazioni riconosciute e condivise con i mercati nazionali e internazionali ma anche più specifiche per misurare aspetti cruciali per il settore come il benessere animale e l’impatto ambientale.

La trasparenza potrebbe portare a sorprese positive o dati scomodi, ma queste misurazioni permetteranno azioni correttive, garantendo un dialogo informato e responsabile con i consumatori e le parti interessate.

La sostenibilità, inclusa quella economica, è una strada che richiede impegno e pragmaticità, ma sarà certamente necessaria per migliorare la reputazione, la competitività e ridurre i rischi per l’intera filiera.


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sulla Rivista di Suinicoltura 11/2023

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Nuovi obblighi e opportunità per le filiere Dop sostenibili - Ultima modifica: 2023-12-14T11:31:49+01:00 da Annalisa Scollo

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