È un andamento fortemente negativo quello che caratterizza, a maggio, la suinicoltura italiana (dati Crefis). Sono stati infatti visti in costante discesa i prezzi dei suini da macello; e questo nonostante una timida ripresa delle macellazioni per i capi destinati a produzioni Dop e la riapertura di alcuni canali della ristorazione. In particolare, tra le quotazioni dei capi da macello, per quanto riguarda il circuito tutelato, si registrano valori di 1,077 euro/kg per i suini pesanti (con una variazione congiunturale del -17,3% e tendenziale del -22%) mentre per quelli di peso 144-152 kg e 152-160 kg le quotazioni sono state pari rispettivamente a 0,987 euro/kg (-18,6% la variazione congiunturale) e a 1,017 euro/kg (-18,1% sempre la variazione rispetto al mese precedente). Per queste ultime tipologie di peso la variazione tendenziale è anch’essa risultata negativa, pari a-24%.
Registrati in calo a maggio anche i prezzi dei suini pesanti da macello destinati al circuito non tutelato, che raggiungono un valore di 0,979 euro/kg mostrando una variazione congiunturale del -18,7% e tendenziale del-26%. Anche per i capi della tipologia di peso 90-115 kg il valore è calato a 0,829 euro/kg (-21,3% rispetto ad aprile) con una variazione negativa, su maggio 2019, del 29%.
Volgendo lo sguardo ai suinetti da allevamento tipologia “30 kg” si registra un prezzo di 2,660 euro/kg, in diminuzione del 20% su aprile e del 12,9% su maggio dell’anno scorso.
Indice Crefis in ribasso
A causa di questo andamento del mercato, e nonostante il favorevole andamento dei costi delle materie alimentari in calo, a maggio anche la redditività è risultata in discesa: con l’indice Crefis che mostra un deludente -17,4% rispetto ad aprile e una variazione tendenziale ancora peggiore e del -26%.
In calo anche i prezzi dei tagli freschi
Una dinamica non confortante, dal punto di vista del mercato, si vede a maggio anche per quanto riguarda la fase di macellazione. A partire dalle quotazioni dei tagli freschi che, nella variante “taglio Padova”, ha segnato un valore di 3,350 euro/kg; -18,5% rispetto ad aprile e -7,7% su maggio 2019.
Sempre il mese scorso, i prezzi delle cosce fresche destinate a prodotti Dop della tipologia pesante scendono a 3,258 euro/kg (-5,4% la variazione congiunturale e -10,4% quella tendenziale) così come le cosce fresche destinate a prodotti generici la cui quotazione è pari a 2,698 euro/kg (-6,4% e -17,4% le variazioni rispettivamente su base mensile e annuale).
A maggio è sceso anche il prezzo della coppa fresca refilata da 2,5 kg (-5,0%), il cui valore si è fermato a 4,460 euro/kg. La quotazione della pancetta fresca squadrata da 4/5 kg, invece, è scesa ulteriormente a 3,380 euro/kg (-7,8%). Rispetto allo scorso anno, l’attuale quotazione della coppa è risultata inferiore del -1,8%, mentre quella della pancetta è maggiore del +7,9%.
Tab. 1 - Prezzi suini italiani: maggio 2020 | |||
Cun suini e suinetti | Medie mensili (€/kg) maggio 2020 | Variazioni % | |
mag. 2020/ apr. 2020 | mag. 2020/ mag. 2019 | ||
Suini da macello - circuito tutelato | |||
144-152 kg | 0,987 | -18,6 | -24,1 |
152-160 kg | 1,017 | -18,1 | -23,6 |
160-176 kg | 1,077 | -17,3 | -22,5 |
Suini da macello - circuito non tutelato | |||
90-115 kg | 0,829 | -21,3 | -29,4 |
144-152 kg | 0,889 | -20,2 | -28,0 |
152-160 kg | 0,919 | -19,6 | -27,3 |
160-176 kg | 0,979 | -18,7 | -26,1 |
Suinetti | |||
7 kg (euro/capo) | 46,667 | -16,7 | -7,2 |
30 kg | 2,660 | -20,0 | -12,9 |
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini da macello e da allevamento |
Stazionario invece, sempre a maggio, il prezzo del lardo fresco che è rimasto fermo a 2,900 euro/kg per il prodotto di spessore 3 cm e a 3,700 euro/kg per quello di spessore 4 cm. Positive le variazioni tendenziali.
Pur con i prezzi dei principali tagli freschi in calo, dal lato dei costi, le quotazioni in discesa dei suini da macello influiscono positivamente sulla redditività dell’industria di macellazione. Infatti a maggio l’indice Crefis è aumentato dell’8,6% su base congiunturale e del 22,3% si base tendenziale.
Mercato in rosso anche per la stagionatura
Per quanto riguarda il comparto della stagionatura a maggio il mercato ha fatto registrare performance negative: il Prosciutto di Parma pesante è stato quotato 7,800 euro/kg, in calo del 3,1% su aprile e dell’1,9% su maggio 2019, mentre per i prosciutti generici, la tipologia pesante e stata valutata 6,075 euro/kg: -3,2% su base mensile e +1,2% su base annuale.
Pertanto anche la redditività del comparto ne ha risentito negativamente. A causa appunto dell’indebolimento delle quotazioni dei prosciutti ma anche per il negativo effetto dei prezzi delle cosce fresche nella primavera del 2019, che quest’anno ha rappresentato un peso sulla redditività del prodotto stagionato.
L’indice Crefis fotografa perfettamente questa situazione: -4,6% per il Parma Dop pesante a livello congiunturale (ma ancora molto positivo il dato tendenziale: +23,6%); -3,2%, sempre su base congiunturale per i prosciutti pesanti non tipici (+1,3% a livello tendenziale).
In maggio, il differenziale di redditività tra le produzioni Dop e quelle non tipiche si è dilatato a favore delle prime (+33,8%).