Controllo dei roditori, indispensabile un piano efficace

roditori
Un valido protocollo di biosicurezza in un allevamento di suini deve necessariamente prevedere un intenso piano di derattizzazione

È risaputo che una buona lotta contro i roditori in azienda sia un’attività molto importante per mantenere alto il livello di igiene in allevamento e per ridurre il rischio legato all’introduzione e al mantenimento di alcuni patogeni del suino da parte dei roditori. Tuttavia, nella pratica quotidiana, la derattizzazione è un’attività di cui spesso ci si dimentica, o che viene effettuata con scarsa regolarità. Le conseguenze di questa scarsa attenzione spesso sfuggono a un occhio poco attento.

 

Danni alle strutture

La presenza di roditori in allevamento è una minaccia seria alle costruzioni, in particolare ai materiali di isolamento. I più comuni materiali utilizzati per questo scopo, ovvero le schiume e le fibre di vetro, sono graditissime dai roditori e le prime a subire seri danni in caso di infestazioni pesanti. Questo danno si può tradurre in migliaia di euro, che vanno ad aggiungersi ai danni ai sistemi elettrici dovuti alla masticazione dei fili da parte dei roditori, causando cali di tensione, malfunzionamenti, e in casi gravi anche incendi per corto circuito.

 

Alimenti destinati ai suini ma consumati dai roditori

Gli aspetti legati all’accesso al cibo dei suini da parte dei roditori sono estremamente importanti, in quanto la farina contaminata da feci e urine di roditori è spesso il tramite principale di infezione dei suini che la ingeriscono. Basti pensare che un solo ratto è in grado di contaminare 10 volte la quantità di mangime che riesce a ingerire, proprio tramite feci, urina e pelo. L’entità del problema è enorme, in quanto ciascun ratto produce 25mila deiezioni all’anno, e un topo 17mila.

 

Biosicurezza

I topi sono riconosciuti come portatori di circa 45 agenti eziologici diversi, inclusi Salmonella, Pasteurella, Leptospira, Brachyspira, Trichinella, Toxoplasma, Erysipelothrix rhusiopathiae (malrosso)  e il virus dell’encefalomiocardite. Il loro ruolo però non è solo quello di essere ospiti di alcuni di questi patogeni, ma anche quello di disseminare patologie del suino tramite l’imbrattamento delle proprie zampe e mantello con matrici infette, per esempio feci degli stessi suini. Inoltre, i roditori rappresentano una forte attrattiva per predatori selvatici quali rapaci, volpi ma anche gatti e cani, che possono a loro volta contribuire nella disseminazione dell’infezione. Ecco perché un protocollo di sicurezza non sarà mai sufficiente se non si considera un intenso piano di derattizzazione.

Riconoscere la presenza di roditori

Sebbene i roditori siano animali tendenzialmente notturni e durante le ore diurne tendano a farsi vedere raramente se non in casi di colonie particolarmente numerose, durante una normale visita in allevamento in orario lavorativo la presenza di roditori è lampante quando sono riscontrabili nei corridoi, negli angoli delle stanze o in aree più nascoste materiali spezzettati misti a feci. Materiali riscontrati più facilmente in queste aree sono piccoli pezzetti di carta, plastica leggera, fibre e tessuti. A una visita esterna del capannone invece, la presenza di roditori si manifesta con frequenti buchi nel suolo, rasenti  alle mura esterne.

 

Tre steps fondamentali per la lotta ai roditori

  • Pulizia e disinfezione degli ambienti: una buona disinfezione degli ambienti ovviamente non è sufficiente da sola a combattere i roditori, ma aiuta molto nella loro gestione. Per questo, la presenza di una colonia di roditori non necessariamente suggerisce una scarsa disinfezione, quanto invece è fortemente correlata a una scarsa cura della pulizia ed ordine dell’ambiente. A tal proposito è fondamentale la rimozione continua e costante del materiale che i roditori possono utilizzare per costruire i loro nidi. Tra questi materiali non sono elencati soltanto quelli che fanno parte della costruzione delle strutture, come per esempio i materiali di isolamento, ma si intendono soprattutto tutti quei materiali di scarto abbandonati che spesso e volentieri vengono abbandonati nelle aree meno utilizzate dei capannoni. Nella pulizia dei capannoni va inclusa anche la pulizia esterna, intesa non solo come la rimozione del materiale abbandonato a contatto con le mura esterne, ma anche la pulizia del suolo lungo una fascia perimetrale di circa 3 m di larghezza. È fondamentale mantenere questa fascia perimetrale priva di materiale e con l’erba sempre sfacciata di fresco. Questo impedirà l’immigrazione di nuovi roditori dall’esterno. Nel caso in cui ci sia la necessità di stoccare del materiale, il modo migliore è farlo appoggiandolo su pallet rialzati da terra e lontani dalle pareti, che quindi non rappresenteranno nascondigli per i roditori.
  • Costruzioni anti-roditore: è la parte forse più difficile del piano di derattizzazione, in quanto andrebbero eliminate tutte le piccole aperture presenti nella struttura. È importante ricordare che, all’atto della chiusura dei fori, è inutile utilizzare materiale di riempimento che i roditori riescano a mordere, come per esempio carta, schiuma, legno o plastica morbida. Il consiglio è quello di utilizzare sempre cemento o reti metalliche ben fissate. Fondamentale nella programmazione delle strutture è prevedere un’area dove stoccare il mangime riducendo al massimo il rischio di accesso da parte di roditori.
  • Riduzione della popolazione: quando l’infestazione da roditori dell’allevamento è pesante, la riduzione del numero di animali è necessaria, utilizzando tecniche come le trappole, i rodenticidi e la fumigazione. Tuttavia, oltre alla semplice azione iniziale, è estremamente importante il monitoraggio del piano. Infatti registrare l’efficacia di ciascun singolo mezzo utilizzato nei confronti di roditori aiuta nel determinare la necessità di eventuali azioni aggiuntive.

 

Trappole

roditoriSono un metodo molto efficace nel controllo dei roditori, soprattutto per quanto riguarda i topi (meno per i ratti), e quando le infestazioni non sono massive. Nel caso di colonie molto grandi, da sole però non sono sufficienti.

I loro vantaggi sono quello di non rappresentare nessun pericolo per i suini, quello della facilità di monitoraggio della loro efficacia tramite controllo visivo, e quello che permettono la raccolta delle carcasse di roditori eliminando il rischio che esse rappresentano nel caso, per esempio, di utilizzo di veleni. Si consiglia di posizionare le trappole lungo il tragitto e i percorsi dei roditori, soprattutto se sono tragitti obbligati. Per un loro posizionamento più preciso, si consiglia di effettuare una visita notturna dell’allevamento per individuare le aree di passaggio più attive le utilizzate dai roditori.

 

Colle

Vanno posizionate lungo il tragitto e le aree di passaggio dei roditori, prestando la massima attenzione a posizionarle lontane da luoghi a cui hanno accesso i suini. Perdono parzialmente la loro efficacia in luoghi molto polverosi (a meno che non siano coperte) e con le alte temperature, in quanto riducono il loro effetto collante.

 

Rodenticidi

Sono il mezzo utilizzato più di frequente quando la colonia di roditori è estremamente numerosa, ma hanno lo svantaggio di poter procurare un avvelenamento anche ai suini: è dunque fondamentale posizionarli in luoghi sicuri. La maggior parte di questi veleni è efficaci solo dopo un’ingestione prolungata per diversi giorni. Per questo è fondamentale prevedere un protocollo di verifica del loro consumo: i roditori preferiscono il cibo fresco, e questo vale anche per i bocconi contenenti i rodenticidi. È dunque utile monitorare continuamente il consumo dei rodenticidi e sostituire i bocconi quando sono ormai vecchi.

 

Fumiganti

Possono essere utili nel caso di infestazioni da parte di animali più grossi, come esempio il ratto norvegese, o dove le aree nascoste non siano accessibili facilmente dall’uomo. Attenzione però all’effetto tossico che i fumiganti possono avere anche sui suini e sull’uomo, perciò se ne sconsiglia fortemente l’utilizzo da parte di personale non esperto.

 

Effettuare continue verifiche

Come ultimo consiglio, si sottolinea l’importanza di continuare a verificare con periodicità il consumo dei rodenticidi e l’utilizzo delle trappole, in quanto sono espressione dello stato della colonia anche dopo averne ridotto la dimensione. È infatti errore comune quello di ritenere conclusa una operazione di derattizzazione e di interrompere il protocollo senza eseguire verifiche successive, aumentando il rischio che la colonia torni a ripopolarsi vanificando gli sforzi iniziali.

 

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Controllo dei roditori, indispensabile un piano efficace - Ultima modifica: 2021-04-19T16:34:03+02:00 da Mary Mattiaccio

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