Dopo aver descritto, in termini generali, le check list per i controllo previste dal manuale “Valutazione del benessere animale nella specie suina: manuale esplicativo controllo ufficiale”, recentemente pubblicato dal ministero della Salute nell’ambito del progetto Classyfarm (per avere maggiori informazioni leggi i numeri 8 e 9 2019 della Rivista di Suinicoltura), focalizziamo ora l’attenzione sugli Abms, un acronimo che in inglese suona come “animal-based measures” e che viene tradotto come indicatori di benessere misurabili direttamente sugli animali. Ricordiamo che la rilevazione delle Abms è in grado di identificare condizioni di malessere anche quando non si ravvisano situazioni ambientali negative. Ciò è possibile perché la condizione di scarso benessere può essere collegata all’incapacità dell’animale di adattarsi all’ambiente in cui vive, anche se, tutto il resto, risulta idoneo dal punto di vista normativo.
Si tratta di prescrizioni e informazioni elaborate per i veterinari aziendali, ma riguardando le condizioni degli allevamenti sotto vari aspetti gestionali sono quanto mai utili anche per l’imprenditore zootecnico. Da queste informazioni l’allevatore può infatti trarre preziose indicazioni per capire le condizioni del suo allevamento e orientare meglio il suo lavoro quotidiano.
Nell’ambito della valutazione del rischio negli allevamenti suinicoli, abbiamo una serie di misure Abms che il manuale indica così: la prevalenza di suini con segni di lesioni da morsicatura della coda, la prevalenza di suini con lesioni al corpo, la prevalenza di suini zoppi, il grado di pulizia del corpo dei suini e il comportamento esplorativo nei confronti del materiale manipolabile. Inoltre va sottolineato che le Abms devono essere ripetute per le tre popolazioni di svezzamento, ingrasso e riproduttori; vediamole capitolo per capitolo.
Lesioni alla coda - Morsicatura Coda
È noto che i suini hanno un innato bisogno di muoversi ed esplorare il territorio circostante nel quale vivono. Questo comportamento esplorativo è così importante che, in mancanza o carenza della possibilità di espletarlo, i capi allevati diventano aggressivi. E il segno tipico di questa aggressività dovuta a mancanza di possibilità di esplorazione è la morsicatura della coda di altri animali presenti nell’allevamento. Più analiticamente, influiscono negativamente su questa aggressività la ridotta disponibilità di spazio, la scarsa qualità dell’aria, la frequenza corretta dell’alimentazione e – segnatamente – l’assenza o l’inadeguatezza di materiale manipolabile ed esplorabile.
In questo ambito, il manuale Classyfarm prevede che l’animale venga valutato singolarmente. In particolare: “l’operatore deve porsi in una posizione che garantisca una visuale della coda libera da ostacoli. È necessario che, al momento della valutazione, l’animale si trovi in stazione quadrupedale”.
Segni di malattia - Lesioni corpo
Per i suini appartenenti alla categoria di peso superiore a 110 kg, la diminuzione dello spazio a disposizione, e dunque l’aumento della densità di allevamento, aumenta le aggressioni, le lesioni cutanee, la morsicatura della coda e “le risposte agli stimoli adrenergici”.
Nell’ambito del manuale, le lesioni del corpo includono anche le lesioni alle orecchie e vengono valutate ispezionando l’animale di lato (on viene dunque considerata la zona della coda). Ad ogni regione viene assegnato un punteggio, e vengono considerate lesioni come graffi (che penetrano la superficie dell’epidermide) o ferite (che penetrano il tessuto muscolare). Laddove si siano formate delle escare (porzione di tessuto andata incontro a fenomeni necrotici e delimitata da tessuto sano) queste vengono considerate come una singola lesione solo se le escare formano una linea continua.
Tab. 1 - Comportamento esplorativo | |
Indice di utilizzo | Comportamento esplorativo |
0% - 18% | minimo comportamento esplorativo |
18,1% - 86,3% | intermedio comportamento esplorativo |
86,4% - 100% | massimo comportamento esplorativo |
In particolare vengono considerate 5 regioni nel corpo dell’animale: orecchie, parte anteriore (dalla testa alla fine della spalla), parte mediana (dalla spalla al quarto posteriore), parte posteriore, arti.
Per l’allevatore, può essere utile riportare come il manuale standardizza le lesioni: un graffio più lungo di 2 cm viene considerato come 1 lesione; due graffi paralleli con meno di 0.5 cm di distanza tra di loro, vengono considerati come 1 lesione; una piccola ferita (meno di 2 cm) viene considerata come 1 lesione; una ferita sanguinante compresa tra 2 e 5 cm viene considerata come 5 lesioni; una ferita profonda, aperta e sanguinante superiore a 5 cm viene considerata come 16 lesioni (non vengono valutati come lesioni gli esiti cicatriziali).
Segni di malattia - Zoppie
Come indica l’Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare, che fa riferimento anche per il manuale Classyfarm) le patologie podali possono essere legate a un insieme di fattori tra i quali selezione genetica, somministrazione di una dieta ad libitum di alimenti ad alto tenore energetico e proteico. Esse rappresentano uno dei principali problemi nell’allevamento da ingrasso, anche perché “causano una riduzione del benessere degli animali essendo causa di dolore, riduzione di capacità di movimento e incremento del rischio di essere oggetto di aggressioni da parte degli altri suini”.
Il manuale precisa che per zoppia si intende l’incapacità per un animale a utilizzare uno o più arti per una normale locomozione. Può variare in gravità da una zoppia lieve (riduzione funzionale di un arto), a una grave (totale inabilità a sopportare il peso), o molto grave (decubito). Per questo tipo di problema, il valutatore osserva l’animale non più lontano di 4 metri e “si accerta che abbia camminato per una certa distanza ed esprime la presenza/assenza della zoppia, su un numero significativo di animali”.
Condizione cutanea - Pulizia degli animali
In questo ambito si considera la pulizia degli animali che è anche indice di adeguatezza delle strutture dell’allevamento. Innanzitutto il manuale precisa che per “imbrattamento” dei capi suini si intende la presenza di materiale fecale sul corpo dell’animale, aggiungendo che qualora gli animali vengano allevati all’aperto, la presenza di fango sul corpo non deve essere considerata.
È noto che i suini adottano aree separate per coricarsi e urinare o defecare, a meno che non vengano posti in condizione di stress termico, malattia, oppure nel caso in cui lo spazio a disposizione nel box di stabulazione risulti insufficiente, o quando esso sia progettato e gestito in modo inadeguato.
In questo senso – come precisa Efsa – l’adeguatezza della progettazione e della gestione dei box, della posizione degli abbeveratoi, della qualità della zona di decubito, della posizione delle barriere di separazione, della possibilità di contatto visivo con altri suini nei box vicini e un’area di decubito asciutta “sono condizioni che facilitano il corretto utilizzo delle aree di defecazione”.
Per questa valutazione, l’operatore osserva l’animale in stazione quadrupedale valutandolo su un solo fianco a non più lontano di 4 metri ed esprime la presenza o l’assenza della superficie imbrattata del corpo su un numero significativo di animali.
Comportamento esplorativo e materiale manipolabile
Questa valutazione deve essere effettuata nei reparti di svezzamento e ingrasso ma non riguarda i riproduttori. Il valutatore verifica se il materiale manipolabile è presente in “quantitativo sufficiente”.
In pratica, per la valutazione di questo “quantitativo sufficiente” è necessario osservare gli animali presenti nel box per almeno 2 minuti (tempo di adattamento) e al termine suddividerli in due categorie; a) numero di animali che stanno esplorando (manipolando, investigando, masticando) il materiale di arricchimento; b): numero dei suini che interagiscono con altri suini e con accessori del recinto (non vanno inclusi quelli che mangiano o bevono o che stanno osservando l’operatore). Fatto questo, viene applicata questa formula: I= A/(A+B)*100, dove “I” sta per indice di utilizzo, che deve essere confrontato con parametri di riferimento (riassunti in tabella 1).