La nuova strategia del Prosciutto di Parma

Terzietà, rafforzamento ed efficacia del sistema dei controlli e caratterizzazione del prodotto a tutela del consumatore con il supporto di una task force dedicata

Il Consorzio del Prosciutto di Parma ha deciso di uscire dal momento difficile che sta attraversando per lo scandalo sul sistema dei controlli e per le denunce pervenute a moltissimi produttori da parte della Magistratura a seguito delle indagini svolte. Il nuovo piano di sviluppo punta su quattro pilastri che in definitiva sono due e cioè i controlli e la certificazione del prodotto e le modifiche al disciplinare.
Con questa strategia il Prosciutto di Parma Dop riacquista completamente la sua autorevolezza e credibilità sul mercato e agli occhi dei consumatori e nel contempo si avvia un processo di revisione del disciplinare per eliminare eventuali falle e rendere le norme sempre più chiare per i produttori ma anche più stringenti per la maggiore tutela del prodotto stesso.

I quattro pilastri del nuovo Prosciutto di Parma dop

I quattro pilastri sui quali punta la strategia per rilanciare il comparto sono: assoluta terzietà dei controlli, task force di esperti dedicata alla certificazione, modifica e rafforzamento del sistema dei controlli, revisione del disciplinare di produzione. Quattro scelte strategiche che il consiglio di amministrazione del Consorzio ha deliberato in data 4 luglio 2019, con l’obiettivo di migliorare l’identità e la qualità del Prosciutto di Parma Dop a tutela del prodotto stesso e dei consumatori.
Dopo vent’anni di collaborazione con l’Istituto Parma Qualità (Ipq), il Consorzio volta pagina e affida a Csqa Certificazioni il sistema di certificazione e controlli della Dop Prosciutto di Parma. Csqa è un ente leader del settore, di comprovata esperienza e professionalità, in grado di assicurare assoluta terzietà e imparzialità ponendo fine alle criticità emerse recentemente all’interno del sistema di certificazione e sul possibile conflitto di interessi. Le ampie ed indiscusse competenze del nuovo organismo – sia nel comparto Dop Igp che nelle certificazioni in ambito volontario - stimoleranno inoltre il settore a definire strategie di rafforzamento della denominazione anche attraverso lo sviluppo di iniziative sui temi di maggiore attualità: ambiente, benessere animale, sostenibilità.
In questo periodo transitorio, l’Ipq continuerà a svolgere il suo incarico di controllo e certificazione sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole e del Turismo. Csqa - attraverso una task force di esperti dedicata – avvierà immediatamente i lavori per la definizione del nuovo piano di controllo nell’attesa dell’autorizzazione ufficiale da parte dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaft (Icqrf).
Dopo un lungo lavoro di preparazione durato diversi mesi, il Consorzio ha formalmente avviato anche l’iter di modifica del Disciplinare che prevede nei prossimi giorni la consultazione di tutta la filiera produttiva. Le modifiche riguarderanno tutti gli anelli della produzione, dalle caratteristiche della materia prima - tra cui genetica, peso e alimentazione dei suini, benessere animale, peso e caratteristiche delle cosce fresche - fino al prodotto finito come metodo di lavorazione, peso e stagionatura del prosciutto, modalità di vendita, prodotto pre-affettato, ecc. Ma non solo. Al fine di rafforzare ulteriormente il sistema di prevenzione delle frodi e garantire al consumatore un prodotto più sicuro, il nuovo Disciplinare conterrà anche specifici elementi per la tracciabilità e la rintracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera produttiva.


Massima garanzia ai consumatori

Per Vittorio Capanna, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma «È il primo forte segnale di rinnovamento che parte da uno degli ambiti più importanti per una Dop, il sistema dei controlli, nell’ottica di offrire una maggiore trasparenza e la massima garanzia ai consumatori, assicurandogli la qualità che si aspetta dal Prosciutto di Parma. Abbiamo scelto un ente indipendente in grado di assicurare una struttura organizzativa fondata sulla cultura della certificazione di prodotto e su consolidati principi di imparzialità e terzietà».
Pietro Bonato, ad e direttore generale di Csqa Certificazioni Csqa ha dichiarato che il Csqa “raccoglie una sfida importante mettendo a disposizione tutte le professionalità e competenze di un organismo terzo, indipendente che da sempre ha come mission la valorizzazione del vero made in Italy agroalimentare di qualità. Da oltre 30 anni abbiamo puntato sulla certificazione delle eccellenze nazionali di settore a supporto dello sviluppo di imprese e territori nel mondo. Il nostro obiettivo è fare le cose nella maniera migliore, in modo tempestivo, dedicando una task force che si occupi del tema in via esclusiva e immediata.


 

La nuova strategia del Prosciutto di Parma - Ultima modifica: 2019-07-22T14:48:13+02:00 da Lucia Berti

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