Maggio: 1,606 euro/kg il prezzo del suino pesante

Indici Crefis in discesa, la riduzione del prezzo dei capi e l'elevato costo dei mangimi hanno causato un calo della redditività

Battuta d’arresto in maggio per i prezzi dei suini da macello, mentre sono ulteriormente cresciute le quotazioni degli animali da allevamento, salvo i capi da 7 kg di peso.

Nel dettaglio e nell’ambito dell’allevamento a ciclo aperto, il mercato riguardante la fase di svezzamento ha subito un calo delle quotazioni dei suinetti da 7 kg che raggiungono i 59,017 euro/capo, ovvero -1,4% rispetto al mese precedente; ma mantengono una variazione tendenziale (ovvero il confronto con i prezzi dello stesso periodo dello scorso anno) pari al +3,8%. Per ciò che concerne la fase di accrescimento, il prezzo dei suini da 30 kg è salito a 3,335 euro/kg, che si traduce in una variazione positiva mese su mese dell’1,6%, mentre a livello tendenziale il dato resta negativo: -11%. Sempre a maggio, la fase successiva di ingrasso fa registrare una diminuzione dei prezzi dei suini da macello pesanti destinati al circuito tutelato: la quotazione scende a 1,606 euro/kg, con un calo del 5,3% rispetto al mese precedente; per i capi di peso 144-152 kg e 152-160 kg le quotazioni sono state pari rispettivamente a 1,516 euro/kg ed a 1,546 euro/kg, anche in questo caso valori in discesa rispettivamente del -5,6% e -5,5%. La variazione tendenziale però rimane positiva per tutte le tipologie di peso con valori superiori al 14%.

La situazione dei prezzi in calo dei capi da 7 kg da un lato e dall’altro i costi elevati delle materie prime per il loro nutrimento, in maggio hanno influito negativamente sulla redditività della fase di svezzamento che è ulteriormente diminuita, sia in termini congiunturali (-4,3%) che tendenziali (-12,1%). Per la ragione opposta, ovvero anche grazie all’aumento dei prezzi dei capi da 30 kg, la redditività della fase di accrescimento è salita a livello congiunturale del 2%; rimane tuttavia nettamente negativa la situazione tendenziale: -22,9%. Sempre nel mese preso in esame, si registra una diminuzione della redditività per la fase di ingrasso che vede scendere sia il dato congiunturale (-11,1%) che quello tendenziale (-10,9%).

Per completare il quadro della redditività dell’allevamento suinicolo italiano a maggio, vediamo ora la situazione della redditività dell’allevamento a ciclo chiuso che mostra un indice Crefis in discesa, sia mese su mese (-9%) che anno su anno (-13,7%). Anche in questo caso la quotazione in calo dei suini da macello della tipologia pesante e i costi in aumento degli alimenti per gli animali hanno sfavorito gli allevatori.

Situazione stabile per il comparto macellazione

Sempre nel mese preso in esame, il mercato del comparto della macellazione mostra una situazione stabile, con i prezzi delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni tipiche pari a 5,280 euro/kg, per una variazione rispetto al mese precedente del +0,1%. Decisamente positivo il confronto con le quotazioni del 2021: +30,6%.

Per ciò che concerne gli altri tagli di carne, invece, si registrano cali sostanziali: il prezzo del lombo taglio Padova mostra, sempre a maggio, una variazione congiunturale del -23,2% a fronte di una quotazione che ha raggiunto i 3,650 euro/kg; mentre il prezzo del lombo taglio Bologna è diminuito, mese su mese, del 20,6% arrivando a quotare 3,325 euro/kg. Le variazioni tendenziali restano comunque positive per entrambi i prodotti: +8,1% e +7,3%.

A maggio il prezzo della coppa fresca refilata da 2,5 kg è sceso del -0,4% rispetto ad aprile, fermandosi a 5,033 euro/kg, così come un calo congiunturale ha interessato la quotazione della pancetta fresca squadrata da 4/5 kg (-12,5%), scambiata a 3,288 euro/kg. Rispetto allo scorso anno, l’attuale quotazione della coppa è risultata superiore del +26,1%, mentre quello della pancetta inferiore del -16,7%. Sono risultate stabili le quotazioni del lardo fresco, che si confermano su valori di 3,400 euro/kg per il prodotto di spessore 3 cm e di 4,200 per quello di spessore 4 cm. Positive le variazioni tendenziali.

La redditività del comparto della macellazione anche a maggio continua a calare a livello congiunturale (-2,5%) ma l’indice Crefis a livello tendenziale resta al di sopra del dato registrato lo scorso anno (+2,1%).

Bene la stagionatura

Infine, uno sguardo al mercato del comparto della stagionatura per il quale, sempre a maggio, si registrano dati in crescita. Il Prosciutto di Parma della tipologia pesante ha raggiunto una quotazione media mensile di 10,025 euro/kg, con un aumento dell’1,1% rispetto al mese precedente. Pure la variazione tendenziale è positiva e pari a +26,9%. Favorevole anche il quadro che riguarda i prosciutti generici che, sempre nel periodo preso in esame e per la tipologia pesante, hanno raggiunto una quotazione di 6,825 euro/kg, con una variazione congiunturale del +1,4% e un dato tendenziale pari a + 10,5%.

Passando ad analizzare la redditività del comparto degli stagionati, si registra un andamento lievemente sfavorevole per quanto riguarda il prodotto Dop, causato dall’aumento del prezzo delle cosce fresche avvenuto a inizio stagionatura: ciò ha comportato un seppur minimo calo dell’indice Crefis a livello congiunturale (-0,3%); il dato tendenziale resta comunque positivo (+2,3%). Situazione contraria per il prodotto non tutelato: la redditività a livello congiunturale risulta, a maggio, ancora in crescita con l’indice Crefis a +1,1% mentre il dato tendenziale è negativo e pari a -12,3%.

Pur riducendosi, il differenziale di redditività tra le produzioni Dop e quelle non tipiche rimane a favore delle prime: +67,4% per i prosciutti leggeri e +48,6% per i pesanti.

Tab. 1 - Indici Crefis di redditività nelle diverse fasi della filiera in Italia: marzo 2022
Indici Crefis Variazioni % maggio 2022/aprile 2022 Variazioni % maggio 2022/maggio 2021
Redditività dell'allevamento fase di svezzamento (Sito 1) -4,3 -12,1
Redditività dell'allevamento fase di accrescimento (Sito 2) 2,0 -22,9
Redditività dell'allevamento fase di ingrasso (Sito 3) -11,1 -10,9
Redditività dell'allevamento a ciclo chiuso -9,0 -13,7
Redditività della macellazione -2,5 2,1
Redditività della stagionatura: prosciutto di Parma (9,5 kg e oltre) -0,3 2,3
Redditività della stagionatura: prosciutto non tipico (>9 kg) 1,1 -12,3
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini e tagli di carne suina fresca
Tab. 2 - Prezzi suini italiani: maggio 2022
Cun suini e suinetti Medie mensili (€/Kg)maggio 2022 Variazioni %
mag. 2022/apr. 2022 mag. 2022/mag. 2021
Suini da macello - circuito tutelato
144-152 kg 1,516 -5,6 15,4
152-160 kg 1,546 -5,5 15,1
160-176 kg 1,606 -5,3 14,4
Suini da macello - circuito non tutelato
90-115 kg 1,336 -6,3 16,3
144-152 kg 1,396 -6,0 15,5
152-160 kg 1,426 -5,9 15,1
160-176 kg 1,486 -5,7 14,4
Suinetti
7 kg (euro/capo) 59,017 -1,4 3,8
30 kg 3,335 1,6 -11,0
40 kg 2,788 2,0 -9,5
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini da macello e da allevamento
Tab. 3 - Prezzi dei fattori di produzione in Italia e nel mondo: maggio 2022
Prodotti e mercati Medie mensili (€/t)maggio 2022 Variazioni %
mag. 2022/ apr. 2022 mag. 2022/ mag. 2021
Italia
Mais nazionale c.to 103 (Mi) 383,0 1,5 42,4
Soia estera (Mi) 680,4 -0,3 22,3
Mondo
Mais (Usa) 309,1 4,6 33,3
Soia (Usa) 618,5 0,9 24,2
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cciaa Milano e Fao
Tab. 4 - Prezzi suini di alcuni Paesi europei: maggio 2022
Prodotti e mercati Medie mensili (€/kg)maggio 2022 Variazioni %
mag. 2022/ apr. 2022 mag. 2022/ mag. 2021
Prezzi a peso vivo
Germania 1,800 -7,7 20,8
Francia 1,698 0,7 10,2
Danimarca 1,485 3,7 -3,3
Polonia 1,807 -3,5 19,2
Prezzi a peso morto
Spagna 1,546 0,6 2,8
Paesi Bassi 1,300 -3,9 11,1
Belgio 1,243 -5,9 21,8
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Porcat.

 

I fattori della produzione

A maggio i prezzi della soia nazionale ed estera sono diminuiti rispetto al mese precedente, mentre sono cresciute le quotazioni sul mercato statunitense e brasiliano. In aumento i prezzi di mais ed orzo.

Alla Borsa merci di Milano i prezzi del mais nazionale sono cresciuti su tutti i mercati considerati. Nello specifico, per il mais contratto 103 il valore medio raggiunto è stato di 383,0 euro/t, in aumento dell’1,5% rispetto al mese precedente; la stessa variazione è stata osservata per il prodotto nazionale con caratteristiche, il cui dato è salito a 385,0 euro/t. In aumento anche il prezzo del mais di provenienza comunitaria (+2,3%, per un prezzo di 387,3 euro/t) e del prodotto francese, che si è fermato ad un valore di 372,8 euro/t (+4,8%). In aumento anche il mais statunitense, che è cresciuto del 4,6% rispetto al mese precedente, fermandosi ad un valore di 309,1 euro/t. Le variazioni tendenziali sono risultate positive per tutti i mercati considerati, con valori dal +33% al +42%.

Sempre a Milano, la soia nazionale è diminuita dell’1,8% su base congiunturale, raggiungendo un valore di 688,3 euro/t. In diminuzione anche il prezzo della soia estera (-0,3% rispetto ad aprile), pari a 680,4 euro/t. In aumento, invece, il prezzo della soia statunitense (+0,9%), che ha raggiunto un prezzo di 618,5 euro/t (dato più elevato dal 2011), così come un rialzo ha interessato la soia brasiliana (+1,2%), salita a 599,2 euro/t.

Le variazioni tendenziali restano tutte positive, ad eccezione della soia nazionale che rispetto a maggio 2021 ha fatto segnare un -2,3%.

Sul mercato nazionale e sempre a maggio, l’orzo nazionale pesante scambiato a Milano non è mai stato quotato, mentre il prezzo del prodotto di provenienza comunitaria è salito a 389,8 euro/t (+1,2% rispetto ad aprile), toccando così il dato più elevato da gennaio 2002. In aumento (+1,7%) anche il prezzo dell’orzo francese, che ha raggiunto un prezzo medio mensile di 393,4 euro/t. Positive le variazioni tendenziali rispettivamente pari a +60,1% e +78,3%.

Maggio: 1,606 euro/kg il prezzo del suino pesante - Ultima modifica: 2022-06-20T16:51:35+02:00 da K4

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