Peste suina, al via la formazione per gestire le misure di contrasto

peste suina
Da sinistra, Francesca Pacelli - dirigente veterinario del Ministero della Salute; Silvio Borrello - direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del ministero della Salute e Galdino Cartoni – presidente nazionale Ente Produzione Selvaggina.
La misura è prevista dal Piano nazionale di sorveglianza (in fase di approvazione). Confagricoltura ed Ente produzione selvaggina in prima linea ne hanno sostenuto l’avvio

Il piano Piano nazionale di sorveglianza per la Peste suina africana è in dirittura d’arrivo a Bruxelles dove è stato presentato sin da questa primavera, rispettando le tempistiche promesse dal direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del ministero della Salute, Silvio Borrello, al summit di dicembre nella sede di Confagricoltura dedicato al tema.
Nel frattempo il ministero della Salute ha ritenuto opportuno attivare una delle misure previste dal piano medesimo: la formazione degli operatori che possono farsi parte attiva per la sorveglianza e il controllo della Psa. Diversi i partecipanti al corso che si è tenuto il 7 agosto presso il ministero della Salute caldamente sostenuto sia da Confagricoltura che dall’Ente Produzione Selvaggina. Il programma, dopo l’introduzione ai lavori di Silvio Borrello e Galdino Cartoni presidente Nazionale di Eps, ha visto gli interventi tecnici di: Francesco Feliziani – dirigente del centro di referenza nazionale Pesti Suine presso l’istituto zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche; Vittorio Guberti Dvm Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – Ispra e dei dirigenti veterinari del Ministero della Salute: Francesca Pacelli, Francesca Calvetti e Luigi Ruocco.
Obiettivo generale: proteggere il patrimonio suinicolo nazionale da eventuali incursioni del virus sul territorio continentale. Come ottenerlo? Prefiggendosi obiettivi specifici quali il miglioramento del sistema nazionale di allerta precoce per Psa, innalzando il livello di sorveglianza passiva nel domestico e nel selvatico e aumentando la consapevolezza di tutte le parti interessate.

Fondamentale la segnalazione immediata

I temi dell’intera giornata hanno ripreso le caratteristiche della malattia, sintomi e vie di diffusione, è stato ricordato il rischio antropogenico per poi concentrarsi sul principale vettore di diffusione che restano i cinghiali. Ci si è dunque focalizzati sulle procedure di corretto campionamento previste dal piano di sorveglianza e sulle procedure di segnalazione all’Autorità competente.
La segnalazione immediata di eventuali focolai e la gestione delle carcasse è infatti la misura più efficace di contrasto a un’eventuale diffusione della Psa che, va menzionato, a oggi non è presente sul territorio Italiano, a eccezione della Sardegna, tanto che i piani Nazionali riguardanti la Psa sino agli anni scorsi riguardavano solo misure di contenimento da attuare sull’isola, dove la si combatte dagli anni ’70.
«Si è posta particolare attenzione alla fase di “Reporting all’Autorità Competente” con le procedure per segnalare le carcasse rinvenute – ha sottolineato il presidente di Eps Cartoni -. Mi preme ricordare che la nostra app “La riserva di caccia” rappresenta uno strumento utilissimo e di prezioso supporto perché favorisce e semplifica tutta la procedura consentendo di utilizzare un comune telefono attraverso una foto automaticamente geolocalizzata. In questo contesto il cacciatore e il mondo venatorio in generale, sono chiamati a contribuire, in termini di prevenzione e di allerta precoce.

peste suinaLa segnalazione di comportamenti anomali da parte dei cinghiali o del rinvenimento di animali morti sono fondamentali nell’individuazione rapida del virus in un territorio. Il ruolo del mondo venatorio risulta importante nell’eventuale fase epidemica – ha proseguito Cartoni - come succede già nei paesi europei colpiti da Psa. Qui i cacciatori agiscono abbattendo selettivamente i cinghiali in modo da ridurne il numero e contenere l’epidemia, sorvegliano il territorio per identificare e raccogliere eventuali carcasse di animali trovati morti. Di fatto, i cacciatori debitamente formati collaborano, accanto agli enti preposti, nella gestione dell’epidemia. L’App, messa a punto dalla nostra testata, è scaricabile gratuitamente sia dalla piattaforma Android che iOs».
In chiusura è stato fatto riferimento anche alle modalità di divulgazione delle informazioni, ricordando come sul sito del ministero siano presenti esempi di cartellonistica e filmati informativi che possono essere, anzi dovrebbero, essere diffusi con la collaborazione di tutti.

Parmigiani: mai abbassare la guardia

Presenti in aula, sia come partecipanti che quali rappresentanti dei promotori del corso, la Componente di Giunta Nazionale di Confagricoltura, Giovanna Parmigiani e Luigi Tozzi, responsabile nazionale Qualità e Sicurezza Alimentare - Area Sviluppo Sostenibile e Innovazione di Confagricoltura. Sono stati numerosi gli associati di Eps che hanno aderito all’iniziativa ed erano presenti anche alcuni responsabili regionali dell’area sanità veterinaria e Igiene degli alimenti come Giuseppe Diegoli della Regione Emilia-Romagna.
«L’apertura da parte della Cina per le nostre carni suinicole – ha sottolineato Parmigiani – è al contempo una grande opportunità e un riconoscimento del fatto che le nostre produzioni sono sicure, ma deve essere anche un monito, dato che in quell’esteso territorio la produzione di carne suina è crollata del 50% a causa del dilagare della Psa che a oggi è completamente fuori controllo. Il grado di attenzione e preparazione che noi abbiamo non ci può autorizzare ad abbassare la guardia perché la sottovalutazione di un problema legato a questa epizoozia metterebbe sotto scacco la suinicoltura nazionale e tutto il suo indotto, con le filiere delle produzioni dop, l’export agroalimentare e i posti di lavoro collegati. Ci aspettiamo che anche la gente comune lo comprenda – ha concluso Parmigiani - serve consapevolezza del ruolo fondamentale della sorveglianza passiva, persino da parte dei cittadini. Continuiamo su questa strada, sono molto soddisfatta delle iniziative messe in campo. Come Confagricoltura intendiamo proseguire col massimo impegno e collaboreremo affinché utili iniziative come questa vengano replicate anche a livello regionale e locale».


Allarme listeriosi, Confagricoltura: in Italia controlli rigorosi

«L’allarme mondiale lanciato dalla Spagna per l’epidemia di listeriosi che ha colpito in particolare l’Andalusia è indispensabile per individuare i casi di contagio e monitorarne correttamente l’evoluzione. È giusto ricordare, tuttavia, che il fenomeno è a oggi circoscritto alla Spagna e che è già stata individuata la causa nella contaminazione dal batterio di alcuni lotti di carne di maiale macinata messa in commercio da un’azienda di Siviglia». È quanto afferma Claudio Canali, presidente della Federazione nazionale di Prodotto Suini di Confagricoltura, in merito alla vicenda che pone i riflettori sull’epidemia che desta timore tra i consumatori.
La listeriosi è una malattia che si contrae per aver assunto alimenti infetti dal batterio Listeria monocytogenes e che si manifesta con i classici sintomi da intossicazione.
«In Italia la carne è controllata dalle autorità competenti che garantiscono un altissimo livello di sicurezza alimentare e salubrità – afferma Giovanna Parmigiani, componente di Giunta confederale e imprenditrice nel comparto suinicolo - In merito alla vicenda, rassicuriamo pertanto i consumatori e li invitiamo a prediligere, laddove possibile, i prodotti di origine italiana (indicata in etichetta)».

Peste suina, al via la formazione per gestire le misure di contrasto - Ultima modifica: 2019-09-24T11:15:36+02:00 da Lucia Berti

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