Benessere, cosa ne pensano i consumatori e la Gdo

benessere animale
Il progetto Responsible Ham, coordinato dal Crpa e conclusosi nei giorni scorsi, ha previsto, oltre alle attività di ricerca tecnica, anche un’indagine di mercato

Il benessere dei suini acquista sempre più importanza nella scelta dei consumatori. Da una indagine di Eurobarometro emerge che quasi il 50% di quelli europei considera “il rispetto per gli animali un dovere assoluto” e oltre il 90% ritiene importante dare maggiore tutela all benessere degli animali domestici.

Tab. 1 - Caratteristiche del campione dei consumatori
Classe di età Uomini % Donne % Totale %
18-30 anni 9 10,8 7 5,6 16 7,7
31-50 anni 49 59 87 70,2 136 65,7
51-70 anni 25 30,1 30 24,2 55 26,6
Totale 83 100,0 124 100,0 207 100,0
% 40,1 59,9 100

 

Il progetto Responsible Ham: diversificazione di prodotti trasformati basati su elevati standard di benessere animale negli allevamenti suinicoli, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del psr 2014-2020 e coordinato dal Crpa di Reggio Emilia, si è posto come obiettivo generale di favorire lo sviluppo di nuovi prodotti nel settore delle carni suini stagionate, che garantiscono elevati standard di benessere animale durante tutte le fasi di allevamento. Oltre alle attività di ricerca tecnica, il progetto ha previsto una indagine di mercato. Questo articolo è dedicato all’indagine sul consumatore e sulla Grande distribuzione organizzata.

Risultati dell’indagine sui consumatori

Per analizzare le potenzialità di successo dei prodotti Dop a base di carne suina prodotta con elevati standard di benessere animale, è stata effettuata una indagine di mercato che ha coinvolto 207 consumatori dell’Emilia-Romagna. Ai partecipanti è stato somministrato un questionario presso i punti vendita di negozi tradizionali e della grande distribuzione.

Tab. 2 - Ruolo del benessere animale all’atto dell’acquisto
Classi di età Ordine di importanza
18-30 3
31-50 6
51-70 5
Media 5
Totale intervistati 207

 

Il campione dei consumatori è stratificato per classi di età e sesso. La maggior parte degli intervistati (66%) appartiene alle classi di età da 31 a 50 anni. Il 40% del campione sono maschi e il 60% sono femmine. Circa il 67% acquista la carne suina nei supermercati, il 15% nei piccoli negozi e il rimanente utilizza altri canali di vendita come i mercati locali o gruppi di acquisto solidali.
Dalla domanda “quali sono gli aspetti più importanti nell’orientare l’acquisto della carne suina?” è emerso che gli aspetti più rilevanti sono, nell’ordine, la freschezza, il colore, l’origine e le caratteristiche nutrizionali. Il benessere animale si colloca in quinta posizione di importanza, prima di aspetti come la marca, il prezzo o il basso contenuto di grasso.
Se per questa domanda si suddivide il campione di consumatori per classi di età, risulta che i consumatori più giovani fino a 30 anni sono più interessati al benessere animale rispetto ai consumatori di media età o di età avanzata. Il benessere animale per la categoria di età dei giovani viene al terzo posto delle preferenze. Questo risultato è in contrasto con una indagine simile condotta in Lombardia, dove invece i consumatori della classe centrale di età (31-50 anni) attribuiscono una maggiore importanza al benessere dei suini rispetto le altre classi di età.

Tab. 3 - Importanza media conferita al benessere animale all’atto di acquisto della carne suina
Classe di età Maschi Femmine Totale
18-30 7,2 6,3 6,8
31-50 5,2 6,3 5,9
51-70 6,2 5,9 6
Media complessiva 5,7 6,2 6

 

Interessante è analizzare la preferenza per classi di età e sesso dei consumatori intervistati. Dal punteggio medio su una scala da 1 a 10 risulta che i giovani maschi sono più interessati al benessere animale. Invece nella classe di età intermedia (31-50) sono le donne ad attribuire più importanza al benessere animale rispetto agli uomini.
Quale concetto si avvicina alla idea del consumatore di benessere animale? La maggior parte dei consumatori sostiene che un maggior benessere animale offre agli animali una migliore qualità di vita. In secondo luogo il benessere animale contribuisce a ottenere prodotti animali di qualità migliore. Un terzo aspetto importante è il dovere che abbiamo di rispettare gli animali. Per queste opinioni non si riscontrano differenze significative tra uomini e donne e nemmeno tra le tre classi di età degli intervistati.
Tutti gli intervistati sono d’accordo sul fatto che è importante tutelare il benessere degli animali. Analizzando i dati con maggior dettaglio emerge che le donne attribuiscono una importanza maggiore della media alla tutela del benessere animale con una percentuale che si avvicina all’80%.
Dal grafico sottostante si evince che con l’avanzare dell’età l’opinione sull’importanza della tutela del benessere animale è meno diffusa.
La maggioranza dei consumatori ritiene che il benessere animale dovrebbe essere tutelato maggiormente, ma nuovamente risulta che le donne (57%) sono più convinte di questa necessità. Su questo aspetto non si notano invece delle differenze fra le classi di età.
La maggior parte degli intervistati è dell’opinione che siano l’Unione europea e lo Stato Italiano a regolare il benessere animale negli allevamenti. In una certa misura le donne sono più convinte che sia soprattutto lo Stato a emanare le relative leggi.
Per conoscere la propensione a pagare di più per una carne suina prodotto in allevamenti che garantiscono una maggior rispetto del benessere animale rispetto al minimo di legge è stata fatta una specifica domanda.
Dalle risposte emerge innanzi tutto che le donne hanno una maggiore propensione a pagare di più per il benessere animale rispetto agli uomini. Questa disponibilità è particolarmente elevata per donne giovani fino a 30 anni. Per quanto riguarda gli uomini, invece, sono soprattutto i cinquantenni e sessantenni a volere spendere qualcosa in più per carne suina prodotta con queste maggiori garanzie.

Tab. 4 - Quali concetti si avvicinano maggiormente all’idea del consumatore di benessere animale?
%
Migliore qualità di vita 49,4
Maggiore protezione 3,0
Dovere di rispetto 13,6
Qualità migliore dei prodotti 29,1
Oltre la protezione 4,8
Totale 100,0

 

Ai consumatori intervistati è stato chiesto se cercano i prodotti con un maggiore contenuto di benessere nei punti vendita. La risposta è che circa il 54% degli uomini e il 57% delle donne li cerca il più delle volte o occasionalmente.
La questione sull’interesse a cercare determinati prodotti alimentari si pone però se esiste effettivamente una scelta sufficiente. A questa domanda la maggioranza degli intervistati risponde che non riesce a trovare nei negozi e nei supermercati dei prodotti alimentari prodotti secondo elevati standard di benessere animale.
Quindi, se da un lato i consumatori sono in cerca di prodotti alimentari ad alto contenuto di benessere animale, dall’altro lato non riescono a trovarli sul mercato. Questo risultato pone quindi una sfida ai produttori a lavorare ad una loro maggiore diffusione.

Indagine sulla Grande distribuzione organizzata

L’indagine è stata condotta presso 7 importanti catene della Gdo - di cui 4 insegne della Gd e 3 della Do - che rappresentano un fatturato complessivo (2017) di 43,2 miliardi di euro, equivalente a circa il 32% del fatturato totale della distribuzione moderna (compreso i discount), che nel 2017 è stato pari a 135,3 miliardi di euro (fonte: Federdistribuzione).

 

Tab. 5 - Quanto è importante tutelare il benessere degli animali d’allevamento?
Uomini % Donne % Totale %
Molto importante 59 72,0 97 78,9 156 76,1
Abbastanza importante 23 28,0 26 21,1 49 23,9
Totale 82 100,0 123 100,0 205 100,0

 

I dati e le informazioni fornite dagli intervistati fanno principalmente riferimento ai prodotti a marchio del distributore e sono stati ottenuti mediante colloqui personali riservati.

Dall’indagine risulta un impegno crescente di alcune importanti catene della Gd, nell’ambito dei progetti di “Filiera controllata” o “Filiera Qualità”, sul tema del maggior benessere animale attraverso lo sviluppo di linee di prodotti a marchio del distributore (quindi con disciplinari di produzione gestiti direttamente dalle catene), in partnership con produttori leader di mercato, sia nel segmento della carne suina fresca che di quella trasformata. Alcuni di questi progetti sono in corso d’opera, altri sono già stati avviati da qualche anno.
La maggioranza degli intervistati (4 su 7) rileva che non ci sono informazioni di mercato sufficienti riguardo la disponibilità dei consumatori a pagare di più per la carne suina prodotta secondo standard elevati di benessere animale.

Tab. 6 - Il benessere animale dovrebbe essere maggiormente tutelato?
Uomini % Donne % Totale %
Sicuramente sì 38 45,8 71 57,3 109 52,7
Probabilmente sì 39 47 39 31,5 78 37,7
Probabilmente no 2 2,4 2 1,6 4 1,9
Certamente no 4 4,8 12 9,7 16 7,7
Totale 83 100,0 124 100,0 207 100

 

Coloro che invece sostengono che il consumatore è disposto a pagare di più (2), indicano che il differenziale di prezzo rispetto a quello standard va dal 5 al 10% in più.
Per gli intervistati, i fattori che impattano sulla disponibilità del consumatore a pagare di più sono:
- la mancanza di una comunicazione adeguata riguardo questo tema verso il consumatore;
- il comportamento del consumatore di carne suina, tendenzialmente meno esigente e meno sensibile (rispetto a quello di carne bovina e di pollame) riguardo al benessere degli animali e maggiormente orientato al prezzo più vantaggioso;

Fig. 1 - Importanza della tutela del benessere animale per classi di età

- gli investimenti mediamente insufficienti da parte dell’industria, in particolare nel comparto della carne suina fresca, nell’innovazione dei processi produttivi e nel marketing/comunicazione nell’ambito del benessere animale;
- la riduzione del potere d’acquisto del consumatore a seguito della decennale crisi economica del Paese.

Tab. 7 - Interesse a cercare prodotti ad alto contenuto di benessere animale
Uomini Donne Totale
Sì, il più delle volte 20,7 31,1 26,7
Sì, occasionalmente 32,9 26,2 28,6
No, molto raramente 23,2 14,8 18,0
No, mai 9,8 6,6 7,8
No sapevo che esistessero queste informazioni 13,4 21,3 18,0
Totale 100,0 100,0 100,0

 

Nonostante l’incertezza sulla reale disponibilità a pagare un prezzo più alto per un prodotto a maggiore contenuto di benessere animale, l’opinione degli intervistati riguardo il crescente interesse e la maggiore sensibilità del consumatore verso il tema è pressoché unanime.

 

 

Fig. 2 - Disponibilità a pagare in più per un’etichetta che garantisce maggiore benessere animale

In futuro, probabilmente, aumenterà l’informazione e quindi la conoscenza, la consapevolezza e l’orientamento del consumatore verso scelte di acquisto verso questi prodotti.

Tab. 8 - Nei negozi e nei supermercati è presente una scelta sufficiente di prodotti alimentari basati su alti livelli di benessere animale?
Uomini Donne Totale
Sicuramente sì 7,2 4,8 5,8
Probabilmente sì 20,5 21,0 20,8
Probabilmente no 39,8 50,8 46,4
Certamente no 14,5 6,5 9,7
Non so 18,1 16,9 17,4
Totale 100,0 100,0 100,0

 

Inoltre, sottolineano i buyer, tra i driver per un crescente orientamento verso prodotti con maggior contenuto di benessere animale ci sarà in primis il concetto di qualità, che continuerà a dominare le scelte dei consumatori: in futuro si consumerà sempre meno carne ma di qualità superiore.

Benessere, cosa ne pensano i consumatori e la Gdo - Ultima modifica: 2020-02-11T15:33:10+01:00 da Lucia Berti

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