La sindrome riproduttiva e respiratoria suina (Prrs) rappresenta una delle più gravi minacce per la produzione suinicola a livello globale, causando ingenti perdite economiche. La malattia riduce la produzione di suinetti e provoca significative perdite dirette per gli allevatori. In Ungheria, le perdite annuali legate alla Prrs si avvicinano ai 5 miliardi di HUF. Gli allevamenti sono principalmente di tipo "farrow-to-finish", dove si riscontrano alte densità di animali e pratiche igieniche insufficienti, favorendo la diffusione del virus.
Dal 2014, l’Ungheria ha lanciato un programma ambizioso per l’eradicazione della Prrs, con l'obiettivo di eliminare l'agente patogeno e raggiungere uno stato “Prrs-free”. Tra le varie strategie, la depopolazione seguita da repopolazione è stata identificata come un metodo rapido, sebbene non sempre praticabile. Per questo motivo, si è scelto di concentrare gli sforzi sull'immunizzazione programmata delle scrofe.
È stato introdotto il grado innovativo VF (Prrs-vaccinated-free), che richiede un attento controllo della diffusione del virus e campionamenti regolari per garantire la salute dei suinetti. Il monitoraggio delle scrofe e dei suinetti è essenziale per identificare e rimuovere eventuali portatori del virus, sia esso residente o derivante dal vaccino.
Lo studio si è articolato in tre casi studio, ciascuno mirato a esplorare diversi aspetti della gestione e del monitoraggio della Prrs.
Caso studio 1
dimensione del campione per dichiarare lo stato Prrs-free
L'indagine ha valutato se prelevare campioni di sangue basati su una prevalenza del 2% e un livello di confidenza del 95% fosse sufficiente per una dichiarazione affidabile dello stato privo di virus. La ricerca è stata condotta in un grande allevamento, “A”, che conta 2000 scrofe.
Dopo un’epidemia di Prrs nel 2018, tutti gli animali di riproduzione sono stati immunizzati con un vaccino vivo attenuato. Sono stati effettuati prelievi da suinetti deboli prima dello svezzamento. I risultati iniziali hanno mostrato un tasso di positività al virus modesto, suggerendo che il campionamento di un suinetto per cucciolata non era sufficiente per garantire la sicurezza del bestiame.
Caso studio 2
metodi diagnostici rapidi e culling
In questo caso, si sono esplorati metodi diagnostici rapidi e strategie di culling in due allevamenti (“B” e “C”) con storia di infezione da Prrs. L’allevamento “B” ha avviato un piano di eradicazione a partire dal 2015 con vaccinazione di massa e monitoraggio regolare. L’allevamento “C”, con una prevalenza elevata di Prrs, ha utilizzato un approccio simile ma con vaccini vivi e inattivati. Sono stati effettuati test sierici su suinetti per garantire l'assenza del virus.
Caso studio 3
monitoraggio e misure di biosicurezza
L’ultimo caso studio si è concentrato su un allevamento “D” che ha implementato severe misure di biosicurezza e un monitoraggio continuo dopo un'infezione da Prrs nel 2018. Anche qui, l'immunizzazione ha giocato un ruolo chiave nel controllo della malattia. I risultati hanno mostrato un progressivo miglioramento della salute degli animali, con una significativa riduzione dei casi positivi al virus.
Risultati e analisi
I risultati ottenuti hanno rivelato che il campionamento di tre suinetti per cucciolata era significativamente più efficace rispetto a un singolo campione. Nell'allevamento “A”, l'analisi ha mostrato un tasso di sieropositività del 7,75%, indicando possibili problemi nella gestione della colostro. In altri allevamenti, la positività era più alta, suggerendo pratiche di gestione più efficaci.
Tab. 1 - Risultati di Pcr ed Elisa dell'Allevamento “A” utilizzando un suinetto per cucciolata e 3 suinetti per cucciolata per le indagini diagnostiche | |||||
Periodo | Campioni di sangue da suinetti di 4 settimane | PCR PRRSV Positivo | Virus Selvatico Positivo | Virus da Vaccino Positivo | ELISA Positivo (Suinetti) |
1/suinetto PCR | 723 (241 cucciolate) | 0 | 0 | 0 | 56 (7,75%) |
3/suinetti PCR, DIVA PCR | 2508 (836 cucciolate) | 60 (20 cucciolate) (2,39%) | 3 (1 cucciolata) (0,12%) | 57 (19 cucciolate) (2,27%) | 87 (3,47%) |
Nel caso dell'allevamento “B”, sono stati testati 3349 suinetti, con un tasso di positività di solo quattro cucciolate. Anche in questo caso, il monitoraggio ha confermato l'efficacia delle misure di biosicurezza e del culling delle scrofe infette.
Tab. 2 - Risultati PCR ed ELISA dell'Allevamento “B” utilizzando 3 suinetti per cucciolata per le indagini diagnostiche su diversi gruppi di età. | ||||
Gruppo di Età | Numero di Campioni Sierici | PRRSV PCR Positivi | Tipo di Virus Positivo | ELISA Positivi (Suinetti) |
Suinetti svezzati | 3349 (1116 cucciolate) | 12 (4 cucciolate) (0.36%) | 3 (1 cucciolata) (0.09%) - wild-type | 2241 (79.86%) |
9 (3 cucciolate) (0.27%) - vaccino | ||||
35 giorni | 1438 | 17 (1.18%) | 1 (0.07%) - wild-type | 848 (58.97%) |
16 (1.11%) - vaccino | ||||
67 giorni | 1510 | 79 (5.23%) | 14 (0.93%) - wild-type | 617 (43.36%) |
65 (4.3%) - vaccino | ||||
Fonte: Da 3349 campioni sierici, 2806 sono stati testati con ELISA. Da 1510 campioni sierici, 1423 sono stati testati con ELISA. |
La stabilizzazione del nucleo di riproduzione è cruciale nei programmi di eradicazione della Prrs. Secondo i criteri stabiliti, un allevamento è considerato stabile quando presenta test Pcr negativi per almeno quattro mesi. La vaccinazione, combinata a misure di biosicurezza rigorose, ha mostrato successi in vari allevamenti in Europa, contribuendo a ridurre la diffusione del virus.
Conclusioni
Questo studio ha dimostrato che il campionamento strategico è fondamentale per dichiarare le cucciolate libere da Prrs. Attraverso test rapidi e un attento monitoraggio, le misure di biosicurezza hanno permesso di ridurre significativamente la presenza del virus. L’applicazione di queste strategie in allevamenti di tipo "farrow-to-finish" ha dimostrato di poter raggiungere uno stato Prrs-free in un arco temporale relativamente breve, garantendo una produzione sostenibile e continua.
In sintesi, la lotta contro la Prrs in Ungheria ha mostrato progressi significativi attraverso approcci integrati di monitoraggio, culling e biosicurezza, suggerendo che con le giuste pratiche, è possibile contenere e eradicare questa malattia.
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sulla Rivista di Suinicoltura n. 10/2024
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