Psa in Piemonte, confermato caso in provincia di Alessandria

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Il caso di Peste suina africana è stato riscontrato nelle analisi di una carcassa di cinghiale trovata a Ovada, in provincia di Alessandria. La conferma arriva dall'Istituto Zooprofilattico dell'Umbria e delle Marche, centro di referenza nazionale per le malattie da pestivirus

Nella giornata di ieri, 6 gennaio 2022, l’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche, Centro di referenza nazionale per le malattie da pestivirus, ha confermato la presenza del virus della Peste suina africana in un campione ottenuto da un cinghiale morto a Ovada, in provincia di Alessandria.
Il Ministero della Salute sta provvedendo a notificare all’OIE e alla Commissione europea il riscontro della positività e ad adottare tutte le misure del caso.

Quali conseguenze in termini di export?

"A livello comunitario - fa sapere oggi in un comunicato stampa Davide Calderone, direttore di Assica, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi -, in applicazione del principio di regionalizzazione e sulla base del Regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione, verrà individuata l’area del territorio da sottoporre a restrizioni per gestire i rischi associati alla diffusione della malattia. Ricordiamo che nessun Paese membro della UE potrà imporre limitazioni alla circolazione di carni e prodotti a base di carne ottenuti dalla macellazione di suini provenienti da zone dell’Italia diverse da quella individuata dalla Commissione.
Diverso, purtroppo, può essere l’approccio dei Paesi terzi i quali, qualora non riconoscano il principio di regionalizzazione, possono arrivare ad imporre il divieto di importazione di tutti i prodotti suini dall’intero territorio del Paese in cui la PSA si è manifestata".

Quali saranno i paesi più severi?

"Sulla base di quanto disposto nei confronti delle produzioni degli altri Stati membri della UE già colpiti dalla malattia - ha sottolineato Calderone - , riteniamo probabile che i Paesi che adotteranno le restrizioni più ampie e severe saranno:
• Australia
• Brasile
• Cina
• Filippine
• Malesia
• Singapore
• Taiwan
• Thailandia
• Ucraina.

Giappone, Stati Uniti e Canada

Per quanto riguarda il Giappone, ricordiamo che – per la prima volta – nel maggio 2021 le Autorità nipponiche hanno applicato il principio di regionalizzazione, riconoscendo l’indennità da Peste suina africana dell’intero territorio dell’Ungheria, ad eccezione delle cinque contee interessate dal virus. Riteniamo che, sulla base di questo precedente, si possa richiedere analogo approccio alla situazione italiana".
"Infine - ha concluso il direttore di Assica -, le Autorità di Stati Uniti e Canada, riconoscendo la normativa comunitaria, non dovrebbero adottare restrizioni ulteriori rispetto a quelle che saranno previste dalle Autorità italiane e dalla Commissione europea".

Psa in Piemonte, confermato caso in provincia di Alessandria - Ultima modifica: 2022-01-07T17:59:04+01:00 da Redazione Suinicoltura

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