Carne di cavallo al posto di carne bovina o suina nelle preparazione a base di carne come lasagne e cannelloni o prelibati ragù prodotti dalla più famosa industria dei surgelati.
Lo scandalo ha fatto subito scendere in campo in Italia, il Procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, specializzato da anni nelle frodi agroalimentari, che ha disposto accertamenti e controlli nell'area di sua competenza su alcuni prodotti surgelati a base di carne. Polizia e Nas hanno avviato campionamenti sui prodotti distribuiti nei supermercati torinesi, i Nas dei carabinieri hanno intensificato in Campania le attività di controllo, verificando la tracciabilità delle materie prime.
Ma prima dell'arrivo dei risultati di tali controlli è intervenuta direttamente la Nestlè, distributrice in Italia e in altri paesi comunitari di marchi riguardanti preparazioni come tortellini al ragù e lasagne, informando i consumatori che su tali prodotti erano state trovate tracce di dna di carne equina pari all'1%, e provvedeva a ritirarli dal mercato. Così ha fatto anche in Francia e Portogallo per un lotto di lasagne “alla salsa bolognese”, a marchio Davigel, destinate alla ristorazione. Il colosso ha assicurato che «non ci sono problemi di sicurezza alimentare» e annunciato il rafforzamento dei controlli di qualità con nuovi test.
Intanto la Comunità ha disposto un piano di controlli sulla carne di manzo e cavallo in Europa. In particolare la Commissione Ue ha chiesto ai paesi membri di partecipare a 4mila test che saranno realizzati tra il primo e il 30 marzo 2013 (prorogabili per altri due mesi): la maggior parte (2.500) negli Stati membri, il resto sui cibi importati nella stessa Ue. I test, sul dna, verificheranno la composizione dei prodotti etichettati come a base di manzo per individuare quelli che invece contengono in modo fraudolento cavallo. La Commissione parteciperà fino al 75% della spesa per tali analisi. Il primo rapporto dovrà essere presentato entro il 15 aprile 2013. Un altro test verificherà invece l'eventuale presenza nella carne equina, di tracce di fenilbutazone, un potente anti-infiammatorio usato dai veterinari che, nell'uomo, sarebbe connesso con una rara sindrome a carico del sistema circolatorio.
L'Efsa, l'agenzia europea per la sicurezza alimentare di Parma, ha comunque gettato acqua sul fuoco dichiarando che la contaminazione delle carni bovine con cavallo solleva questioni di etichettatura falsa e tracciabilità nella catena alimentare mentre non vi è finora alcuna prova di un problema di sicurezza alimentare. Sulla stessa linea il ministro della Salute Renato Balduzzi: «Allo stato non ci sono elementi per creare allarme. Siamo di fronte a una frode commerciale». Così anche le associazioni di categoria. Ne consegue la necessità di rafforzare la tracciabilità dei prodotti.